Unioni di Comuni, bando da oltre un milione per le attività e i servizi alla collettività - QdS

Unioni di Comuni, bando da oltre un milione per le attività e i servizi alla collettività

Unioni di Comuni, bando da oltre un milione per le attività e i servizi alla collettività

martedì 22 Ottobre 2024

Sarà stanziato dalla Regione Siciliana un sostegno per 26 Unioni di Comuni e un’associazione. L’obiettivo è incentivare le realtà del territorio a unirsi per sfruttare efficacemente le risorse

PALERMO – Sarà stanziato poco più di 1,1 milioni di euro per 26 Unioni di Comuni e una associazione di enti locali che hanno stipulato una convenzione per esercitare in forma comune determinate funzioni e servizi.

I finanziamenti vanno da un minimo di 30 mila euro a un massimo di 70 mila per le Unioni di Comuni, mentre all’associazione dei Comuni di Milo e Sant’Alfio andranno novemila euro.

Come viene calcolata la somma per le Unioni di Comuni

Il calcolo della somma mette insieme tutta una serie di caratteristiche. Oltre alla quota fissa, che si attesta sui diecimila euro per le Unioni con meno di cinquemila abitanti e sui 15 mila per le altre, si aggiungono diecimila euro per le nuove Unioni. Quindi, una quota viene conferita per le funzioni “strategiche”, per le quali sono previste 15 mila cadauno, e un’altra per le funzioni “prioritarie”.

Tra le funzioni strategiche si trovano la Protezione civile, con redazione e aggiornamento dei piani di Protezione civile e la gestione/formazione del personale, in particolare di quello recentemente stabilizzato e alla digitalizzazione dei servizi.

Tra i servizi prioritari, invece, rientrano la progettazione per attività intercomunali, la Polizia municipale, la gestione dei rifiuti con controllo del territorio, attraverso l’utilizzo di fototrappole per evitare la formazione di micro discariche e le politiche di prevenzione del randagismo.

Sono state ammesse a finanziamento le Unioni formate da almeno tre Comuni; al nuovo organismo devono essere state delegate due funzioni, di cui almeno una in forma esclusiva. Fanno eccezione le Unioni costituitesi unicamente per la valorizzazione del patrimonio culturale e linguistico delle minoranze linguistiche storiche.

Per ricevere le risorse, inoltre, al momento della definizione del procedimento di assegnazione del contributo, le Unioni devono risultare in regola con la rendicontazione degli eventuali contributi percepiti negli anni precedenti.

In totale, le risorse complessivamente distribuite sono 1.107.350,11 euro, di cui 561.784,21 euro quale contributo dello Stato e 545.565,90 euro a titolo di compartecipazione regionale. Sono rimaste fuori una Unione di Comuni e una associazione in convenzione, che sono state depennate in quanto manca parte della documentazione prevista.

Sostenere e incentivare l’associazionismo tra i Comuni

Con questo bando, emesso dal dipartimento regionale delle Autonomie locali, la Regione, dal 2022, vuole sostenere e incentivare l’associazionismo tra i Comuni, per potenziare i servizi offerti e sfruttare in maniera efficiente le risorse disponibili.

Il contributo concedibile alle Unioni di Comuni non potrà eccedere il 90% delle spese ammesse a contribuzione, restando a carico delle Unioni la quota del 10%. Gli enti dovranno presentare al Servizio 6 “Coordinamento fondi extraregionali in favore degli enti locali” del dipartimento regionale delle Autonomie locali, apposito rendiconto entro 60 giorni dal termine dell’esercizio finanziario relativo alla erogazione del contributo.

L’inosservanza del termine indicato comporterà l’obbligo di restituzione del contributo erogato. In sede di rendicontazione le Unioni di Comuni dovranno evidenziare i risultati ottenuti in termine di efficienza ed efficacia del contributo utilizzato, nonché dare dimostrazione delle spese sostenute ed ammesse a contribuzione.

Per le convenzioni, invece, il contributo concesso è indirizzato esclusivamente a premiare la loro costituzione e pertanto la rendicontazione farà riferimento alle sole spese di costituzione; il contributo concedibile non potrà comunque eccedere il 90% delle spese sostenute per la costituzione, restando a carico dei comuni in convenzione la quota minima del 10%.

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