Social, la Regione siciliana detta regole per i dipendenti - QdS

Social, la Regione siciliana detta regole per i dipendenti

Social, la Regione siciliana detta regole per i dipendenti

venerdì 10 Gennaio 2025

Aggiornato il Codice di comportamento in riferimento all’uso degli account del personale. Richiesta cautela nell’esprimere giudizi online per conto dell’Amministrazione o lesivi del suo prestigio

PALERMO – L’avvento dei social è così pervasivo in tutti gli aspetti della vita, privata e lavorativa, che non si può non considerarne le ripercussioni che un loro uso inopportuno può avere sulla reputazione di una persona o dell’ente presso cui lavora.

Aggiornato il codice di comportamento dei dipedenti regionali

È stato quindi deciso di aggiornare il codice di comportamento dei dipendenti della Regione siciliana e degli enti correlati. Il codice definisce i comportamenti che i soggetti sono tenuti ad osservare in modo da assicurare, nel rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà ed imparzialità, il servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico, la qualità dei servizi e la prevenzione dei fenomeni di corruzione. In particolare, il dipendente, nell’utilizzo dei propri account di social media, anche se aperti a un numero limitato di utenti, deve osservare ogni cautela affinché le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente all’Amministrazione regionale.

In ogni caso, il dipendente è tenuto ad astenersi da qualsiasi intervento o commento che possa nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’Amministrazione regionale o della pubblica amministrazione in generale o che possa arrecare pregiudizio alla riservatezza e alla dignità delle singole persone.

Per garantire i necessari profili di riservatezza, le comunicazioni che riguardano direttamente o indirettamente il servizio non si svolgono, di norma, attraverso conversazioni pubbliche mediante l’utilizzo di piattaforme digitali o social media. Sono escluse da tale limitazione soltanto le attività o le comunicazioni per le quali l’utilizzo dei social media risponde ad un’esigenza di carattere istituzionale.

Naturalmente, i dipendenti non possono divulgare o diffondere, per ragioni estranee al loro rapporto di lavoro con l’Amministrazione, qualunque documento, anche istruttorio, e informazioni di cui essi abbiano la disponibilità. I rapporti con i mezzi di informazione e con i social media relativamente alle attività istituzionali dell’Amministrazione sono tenuti esclusivamente dai soggetti incaricati. Pertanto, l’utilizzo di account istituzionali “è consentito per i soli fini connessi all’attività lavorativa e non può in alcun modo compromettere la sicurezza o la reputazione dell’amministrazione”.

Vietato l’uso della mail personale

L’utilizzo di caselle di posta elettronica personali è di norma evitato, salvo i casi di forza maggiore dovuti a circostanze in cui il dipendente, per qualsiasi ragione, non possa accedere all’account istituzionale. Il dipendente è responsabile del corretto utilizzo della casella di posta elettronica assegnatagli per ragioni di servizio ed è responsabile del contenuto dei messaggi inviati, così come il servizio internet va utilizzato esclusivamente per motivi legati all’attività lavorativa, in modo responsabile, secondo buona fede, nel rispetto della sicurezza del sistema informatico dell’Amministrazione.

Per risalire a qualunque uso improprio, ciascun messaggio in uscita deve consentire l’identificazione del dipendente mittente e deve indicare un recapito istituzionale al quale lo stesso è reperibile.

È vietato l’invio di messaggi di posta elettronica, all’interno o all’esterno dell’Amministrazione, che siano oltraggiosi, discriminatori, lesivi della dignità della persona o che possano essere in qualunque modo fonte di responsabilità dell’Amministrazione.

Le indicazioni del codice di comportamento sono integrate dalle clausole dei contratti collettivi regionali di lavoro in vigore per il personale del comparto non dirigenziale e per l’area della dirigenza della Regione siciliana e dalle previsioni del codice di condotta per la tutela del diritto alle pari opportunità, alla valorizzazione del benessere dei lavoratori ed in contrasto alle discriminazioni, alle molestie e al mobbing.

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