In esclusiva per il Quotidiano di Sicilia, il comico Antonio Ornano, ha presentato lo spettacolo “L’Ornano Furioso”, in scena fino a oggi, domenica 20 febbraio, alla Sala Harpago di Catania
In esclusiva per il Quotidiano di Sicilia, il comico Antonio Ornano, ha presentato lo spettacolo “L’Ornano Furioso”, in scena fino a oggi, domenica 20 febbraio, alla Sala Harpago di Catania, raccontando anche i suoi esordi ed i suoi progetti futuri.
Cosa ci puoi dire di questo spettacolo?
“E’ uno spettacolo in cui debutto era previsto a Marzo 2020. Finalmente adesso riesco a portarlo in giro per l’Italia dopo aver debuttato a Genova. Nello spettacolo passo in rassegna delle potenziali ragioni che mi portano ad essere perennemente furioso ed arrabbiato. Inizialmente, provo a trovare delle ragioni esterne ma alla fine l’unico artefice di questa rabbia sono io. La soluzione finale, dunque, è quella di accettarsi per le contraddizioni che abbiamo.”
Quando e come nasce in te la passione per il teatro?
“Nasce quando avevo sedici anni. E’ stato un colpo di fulmine la prima volta che mio padre mi portò a teatro. Successivamente, tra la fine del liceo e l’inizio dell’Università ho iniziato a frequentare un corso di teatro per avere un gusto critico e per cercare di rimorchiare delle ragazze (ride ndr), infatti lì ho conosciuto quella che poi sarebbe diventata mia moglie. Da lì mi sono innamorato anche della recitazione che è il gioco più bello del mondo. Svolgevo altri lavori contemporaneamente al teatro, fino al grande successo di Zelig.”
A proposito di Zelig, che esperienza è stata?
“E’ stata un’esperienza che mi ha consentito di trasformare la passione in professione. Mi presentai ad un provino per il laboratorio di Zelig e passo dopo passo ho imparato un linguaggio diverso rispetto a quello teatrale. Teatro e Cabaret sono due ambienti differenti.”
Da cosa prendi ispirazione per i tuoi pezzi?
“Solitamente prendo ispirazione dalla vita di tutti i giorni e da quello che mi accade. La mia fortuna è stata avere un patrimonio di relazioni che mi hanno ispirato. Sono arrivato a Zelig facendo l’imitazione di un mio amico e da lì costruì un personaggio. La svolta da monologhista, invece, nacque durante una vacanza in montagna con la mia famiglia dove ho provato un’esperienza lancinante con i mercatini di Natale. Da lì ho scritto di getto questo pezzo, provandolo senza la maschera del personaggio, ed ho iniziato a raccontare svariate cose attraverso il mio punto di vista.”
Quali sono i tuoi progetti futuri?
“Ho appena terminato una trasmissione per il Nove. Probabilmente farò un’altra trasmissione sulla stessa emittente, sullo stile di Zelig, registrata dal vivo in un teatro in Lombardia. Televisivamente parlando, mi auguro che ci sia la possibilità di partecipare ad un’altra edizione di Zelig. Sto scrivendo anche uno spettacolo che mette insieme la mia passione per il rock, la mitologia greca ed i miei pezzi di cabaret.”
Infine, qual è il tuo rapporto con la nostra isola?
“Il legame con la Sicilia per me è profondissimo. Mio papà era un ufficiale di marina. La prima volta che sono stato in Sicilia è stata quando hanno nominato mio padre comandante del porto alle Isole Eolie a Lipari. Successivamente ha ricoperto lo stesso ruolo a Trapani. Quando venivo a trovarlo ho visitato tantissimi luoghi meravigliosi. Ho conosciuto Catania ancor prima di venire a fare spettacolo. Una delle mie migliori amiche, nonché testimone di nozze, è di Catania e grazie a lei ho conosciuto tantissimi siciliani. E’ un popolo meraviglioso. Mi trasferirei subito a vivere qui“.
Antonio Licitra
