A "C'è posta per te" un padre chiede scusa al figlio. Cannavacciuolo: "Ti aiuto io"

A “C’è posta per te” un padre chiede scusa al figlio. Cannavacciuolo: “Ti aiuto io”

A “C’è posta per te” un padre chiede scusa al figlio. Cannavacciuolo: “Ti aiuto io”

domenica 08 Gennaio 2023

Il noto chef ha invitato il giovane, un cuoco nato a Messina, a Villa Crespi per dargli l'occasione di diventare un bravo professionista

Samuele è nato a Messina ma vive a Borello in provincia di Forlì-Cesena. Il padre Elio lo ha mandato a chiamare a “C’è posta per te” perché ritiene di averlo trascurato e vuole fargli un regalo per farsi perdonare.
“Ricordo quando facevi i castelli con le carte – gli dice da dietro la busta -. Mi saltavi addosso col pigiamino la sera quando tornavo dal lavoro, la domenica mattina facevamo le cucciolate. Forse pensavi che ero il tuo re, ma poi sono andato via” .

Il giovane Samuele lavora in un ristorante e il padre ha voluto portare in studio un suo mito, lo chef Antonino Cannavacciuolo. Tra ricordi commoventi, immagini reali e surreali, musiche malinconiche e ammissioni di colpa di Elio, che dieci anni fa andó via da casa dopo una lite con l’ex moglie, portando via le sue cose in tre sacchi del Conad, la richiesta di perdono.

Da qualche anno i due hanno ripreso a frequentarsi ma il padre, che in tutto quel tempo in cui non c’è stato ha messo in primo piano il lavoro sindacale e la nuova compagna, ha rimpianti ed è pentito per quell’assenza e per quel vuoto che non potranno più essere colmati. In dono in studio gli ha portato un orologio, simbolo di un tempo che, peró, non tornerà più.

C’è posta per te, la proposta di Antonino Cannavacciuolo

E poi Antonino Cannavacciuolo che scende dai gradoni della platea e che lo abbraccia, per il giovane cuoco il regalo più gradito. Lo chef di Masterchef avrebbe voluto portare un grembiule, ma ha preferito fargli un invito speciale nel suo ristorante a Villa Crespi: “Tu hai l’età giusta per lasciare un segno nella ristorazione – ha affermato – . Se vuoi posso darti una mano, ma ti chiedo di avere voglia di arrivare. Faccio una promessa a Maria, faró parlare di te. Non ti regalo niente di che, solo un piccolo computer che ti servirà per prendere appunti per le ricette che dovrai realizzare. Sarà una strada faticosa, ció che vuoi te lo devi guadagnare. Ma i tuoi occhi mi dicono che ce la puoi fare”.

Poi l’apertura della busta, l’abbraccio tra Samuele e il padre Elio, e l’immancabile pacca sulla spalla di Cannavacciuolo: “Gli ho dato la pizza che avresti voluto dargli tu dieci anni fa – ha detto sorridendo il noto chef -. Gliene diamo un’altra?”.

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