Indispensabile aumentare la percentuale di riscossione dei tributi locali, ferma al 55 per cento. Il Bilancio 2019 varato dalla Giunta arriverà in Consiglio solo tra qualche settimana
TAORMINA (ME) – È sempre corsa contro il tempo per riportare i conti del Comune in ordine e approvare i bilanci che il tempo trascorso aveva risucchiato. Dopo aver esitato in Consiglio comunale il Rendiconto del 2017, la Giunta del sindaco, Mario Bolognari, ha approvato il Bilancio di Previsione triennale 2019-2021 nella piena consapevolezza che i notevoli ritardi degli ultimi anni hanno tolto risorse allo sviluppo della città.
L’imponente conferma del divario tra spese correnti e spese in conto capitale non fa che confermare, infatti, l’eterno problema degli Enti pubblici e della loro mancata crescita. Quest’ultimo previsionale, per esempio, verrà presumibilmente approvato in Aula il mese prossimo, in pratica a conclusione dello stesso anno per il quale si mettono per iscritto le previsioni di spesa. Con il risultato che i bilanci di previsione non sono altro che consuntivi anticipati, con margini d’intervento ristrettissimi.
Paradosso sul quale si è ampiamente dibattuto nel corso del Consiglio comunale che ha dato il via libera al Rendiconto del 2017, con l’assessore al Commercio, Andrea Carpita, che ha evidenziato lo strano caso per cui il Collegio dei Revisori dei Conti aveva prima espresso parere favorevole sul Previsionale, approvato alla fine del 2017 dalla precedente amministrazione, per poi giudicare negativamente alcune parti del Consuntivo, finito nelle mani dell’attuale Giunta. Riportarsi in linea con le regolari scadenze nell’approvazione dei bilanci è sempre stato, dunque, l’obiettivo del sindaco, il quale non ha nascosto la “necessità politica” di far crescere gli investimenti, in modo da migliorare servizi e infrastrutture per la città e mettersi in luce positivamente.
Andiamo quindi ai numeri. Il Previsionale 2019-2021, come accennato, ha confermato il divario, consolidato nel 2018, tra spese correnti e spese per investimenti di ben 28,8 milioni di euro. Per l’anno in corso, invece, si prevede soltanto un leggero miglioramento, considerando che si spenderanno 32,3 milioni di euro per la parte corrente e appena 5 milioni di euro in conto capitale, in rialzo quindi per poco più di un milione di euro. È chiaro che il Comune di Taormina, con un bilancio del valore totale di oltre 59 milioni di euro, deve aspirare a molto di più, anche alla luce del fatto che l’analisi sull’utilizzo di contributi europei è ferma a zero.
Chiudere il rubinetto delle spese correnti è l’indirizzo dato da Bolognari, mentre Taormina cerca allo stesso tempo di ripianare il proprio debito pluriennale, riconosciuto nel Piano di riequilibrio per circa 18 milioni e mezzo di euro. Condizione finanziaria che, di per sé, limita a sua volta i margini d’intervento. Uno dei settori nei quali si può certamente agire è quello della riscossione, dove Palazzo dei Giurati ha fatto sinora registrare percentuali troppo basse, trascinandosi residui attivi e passivi per diversi milioni di euro. Senza dimenticare i recenti fatti di cronaca, che hanno fatto emergere casi di peculato e corruzione, adesso al vaglio della Magistratura, proprio nell’ambito della riscossione di utenti morosi.
Anche la Corte dei Conti non ha mai fatto mancare il proprio disappunto, negli ultimi anni, sul livello troppo alto di residui legati al mancato incasso di tributi. Per aumentare la capacità di riscossione ferma al 55%, secondo quanto rilevato nel Rendiconto del 2017, l’Amministrazione ha deciso di esternalizzare la riscossione coattiva delle tasse, tramite un bando pubblico, fino a un valore di 4 milioni di euro. L’obiettivo, infatti, è quello di recuperare almeno 3 milioni e mezzo di euro portando la capacità di riscossione al 65%.
Prosegue adesso l’iter di approvazione del Bilancio in Consiglio comunale, Revisori dei Conti permettendo.
Twitter: @MassimoMobilia