Il 35enne, accusato di abusi ai danni dell'allora minorenne figlia della moglie, è stato scarcerato e posto ai domiciliari con braccialetto elettronico.
Sono stati concessi gli arresti domiciliari all’uomo di 35 anni arrestato lunedì scorso dalla Polizia di Stato a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina: è accusato di abusi sessuali che sarebbero stati commessi ai danni della figlia minorenne di sua moglie.
È stato scarcerato e portato a casa di un parente, dove dovrà adesso scontare gli arresti domiciliari con l’aggravante della misura restrittiva del braccialetto elettronico e in attesa del processo.
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Abusi sessuali sulla figlia della moglie, la storia
Il gip Giovanni De Marco ha accolto le richieste degli avvocati del 35enne sul quale ricadono pesantissimi capi di accusa per i presunti abusi sessuali che sarebbero stati commessi ai danni della figlia minorenne della moglie. Gli avvocati dell’uomo avevano chiesto al giudice la sostituzione della misura più grave purché l’uomo fosse al momento confinato in un paese diverso da quello della giovane che l’ha denunciato.
La vicenda ha avuto inizio lo scorso 11 settembre, quando la ragazza allora minorenne e figlia della moglie dell’uomo, ha sporto denuncia alla Polizia di Stato. Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile di Messina con il coordinamento della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto. La minorenne aveva dichiarato di essere stata vittima di violenza sessuale a opera del patrigno.
Nello specifico, la vittima, originaria di un paese dell’hinterland barcellonese, ha riferito che le violenze avevano avuto inizio nel 2020 e si erano protratte fino al momento della sua fuga avvenuta nel mese di settembre, dopo il compimento del diciottesimo anno di età.
Le indagini
Le violenze subìte, mai denunciate per paura e vergogna, avvenivano all’interno dell’abitazione dove la minore viveva ed erano consistite dapprima in palpeggiamenti dei genitali, quindi in rapporti sessuali completi, realizzati la notte approfittando del fatto che gli altri familiari dormivano, o di giorno, durante l’assenza della madre, spesso trattenendola con la forza e afferrandola per le braccia, nonostante il rifiuto dalla stessa manifestato, anche piangendo.
Le indagini sono state avviate dalla sezione specializzata contro i reati a sfondo sessuale della Squadra mobile di Messina, di concerto con la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, coordinata dal Procuratore Capo Giuseppe Verzera, che ha effettuato una mirata attività d’indagine consentendo, in tempi stretti, di riscontrare quanto in precedenza ricostruito minuziosamente dalla ragazza. Il 35enne si trova adesso dunque confinato ai domiciliari in atteso che venga stabilita la data del processo.