Acciaierie di Sicilia, rinascita? Fiducia dopo firma su Energy Release - QdS

Acciaierie di Sicilia, da crisi a rinascita? Fiducia dopo firma decreto Energy Release

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Acciaierie di Sicilia, da crisi a rinascita? Fiducia dopo firma decreto Energy Release

Giuliano Spina  |
venerdì 23 Settembre 2022

Si prospetta un barlume di speranza per l'azienda dopo la firma del ministro Cingolani sul decreto ministeriale attuativo del decreto legge Energia.

Il caro rincari relativo alla fornitura di energia, sempre più stretta attualità giorno dopo giorno, sta riguardando anche la città di Catania in diversi contesti: da quello delle attività commerciali, passando per la ristorazione e i distributori di carburante fino ad arrivare anche alle aziende presenti nella Zona Industriale.

Fra queste anche le Acciaierie di Sicilia, i cui dirigenti già sin dallo scorso mese di marzo hanno dovuto fare i conti con l’aumento dei costi per la produzione. Durante l’estate si è assistito a una ripartenza a singhiozzo della produzione dopo un precedente blocco. Nel contempo, si sono sommati ferie e contratti di solidarietà per 500 lavoratori.

A inizio settembre i vertici delle sigle sindacali hanno acuito il loro grido d’allarme per questa emergenza sociale invitando le istituzioni, a livello sia locale che nazionale, a prestare più attenzione alla questione.

Fiducia dopo la firma di Cingolani

Adesso, fortunatamente, si prospettano tempi migliori, in particolare dopo la firma apposta nei giorni scorsi del ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, sul decreto ministeriale attuativo del decreto legge Energia per quanto concerne il tema dell’Energy Release.

Quest’ultimo prevede la cessione di energia a prezzi calmierati per le aziende energivore di Sicilia e Sardegna.

Le azioni dei sindacati

Il segretario della Uilm di Catania, Giuseppe Caramanna, che insieme ai vertici della Fiom Cgil si è occupato del tema, ha riferito ai microfoni di QdS.it di una call avvenuta ieri con l’azienda.

A questa farà seguito un ulteriore incontro riguardante il futuro dei lavoratori. Svelati anche dettagli importanti riguardanti i costi di produzione e il credito di imposta.

“Ieri abbiamo avuto una call con l’azienda – ha dichiarato Caramanna – alla quale hanno preso parte le rappresentanze sindacali di Fiom Cgil e Uilm. Per il mese di settembre il credito di imposta per le aziende energivore a livello nazionale è del 25%, mentre con il Decreto Aiuti Ter per i mesi di ottobre e novembre salirà al 40%”.

“Previste agevolazioni anche per la Sicilia, ma…”

“Il decreto per le aziende – prosegue Caramanna – prevede un costo di 210 euro a megawattora ma, poiché ancora deve uscire del bando per vederlo attuato se ne parlerà nel prossimo mese di gennaio. Sono previste quindi agevolazioni per Sicilia e Sardegna, ma non è ancora chiaro se il gap del 25% attualmente esistente tra le aziende energivore delle isole e quelle del resto dell’Italia dovuto al trasporto e dispacciamento continuerà a persistere”.

“Il mercato si è abbassato e l’azienda ha detto che nel prossimo mese la produzione sarà al 50%. Noi di Uilm e di Fiom Cgil avremo un incontro con l’azienda nelle prossime settimane per aprire un confronto e definire un piano per fare recuperare una quota di salario ai lavoratori che andranno in cassa integrazione.

Si respira un’aria di fiducia, ma c’è ancora molto da fare per uscire da questa crisi. L’organizzazione del lavoro è sempre la stessa e i preavvisi da parte dell’azienda arrivano sempre regolarmente”, conclude il segretario.

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