In una Sicilia sempre più preoccupata per gli eventi climatici estremi, l'attenzione ai torrenti è altissima e la loro gestione talvolta problematica: il caso acese.
Con le drammatiche immagini dell’alluvione che ha colpito la provincia di Valencia ancora vivide, in Sicilia – a dispetto della conclamata siccità – i timori sui possibili effetti di eventi climatici estremi sono tornati a farsi sentire. Risalgono d’altronde a poche settimane fa i video della via Etnea di Catania trasformata in un fiume e del salvataggio di un uomo.
Tra le accuse che vengono rivolte più spesso alle istituzioni c’è quella di non sottoporre ad adeguata manutenzione i letti dei torrenti che, in occasione di forti e lunghe piogge, rischiano di causare danni e mettere in pericolo l’incolumità delle persone. Sono diverse le tragedie che nel corso degli anni sono state raccontate dai giornali, come a inizio novembre del 2018 quando l’esondazione di corsi d’acqua a Casteldaccia (Palermo) e Cammarata (Agrigento) causò oltre una decina di morti.
Tra i luoghi in cui in passato si sono registrate vittime c’è anche Acireale. L’ultima tragedia è avvenuta poco più di un decennio fa, quando un uomo che si trovava a bordo di uno scooter in prossimità del torrente Lavinaio-Platani, in un’area che viene interdetta al traffico nelle giornate di maltempo, venne trascinato dalla piena. Il cadavere venne ritrovato in mare.
Maltempo e prevenzione, i lavori per tre torrenti ad Acireale
Proprio il Lavinaio-Platani è uno dei tre corsi d’acqua di Acireale che da qualche mese sono oggetto di manutenzione straordinaria grazie allo stanziamento di fondi da parte della Regione. I lavori sono in dirittura d’arrivo, ma hanno registrato un aumento dei costi dopo che la ditta aggiudicataria dell’appalto ha richiesto un’integrazione delle somme per una presunta incompatibilità tra quanto previsto nel progetto e le reali condizioni dei torrenti.
Il Comune di Acireale ha ufficializzato l’approvazione di una variante suppletiva nell’appalto riguardante gli “interventi di rifunzionalizzazione idraulica dell’alveo dei torrenti Peschiera, Lavinaio – Platani e Pozzillo”. A fine primavera, ad aggiudicarsi la gara era stata la società consortile napoletana Cadel. La stessa aveva poi affidato la concreta esecuzione dei lavori alla Mai.Con.Group, impresa di Barcellona Pozzo di Gotto, di proprietà del 33enne Cosimo Venuto.
La ditta siciliana, a cui a metà luglio era stato consegnato il cantiere “in via d’urgenza” con l’obiettivo di riuscire a completare la pulizia dei torrenti prima dell’arrivo dell’autunno, a fine agosto ha firmato un contratto del valore di poco superiore a 163mila euro. A tale importo si era arrivati tenendo conto di un risparmio di circa 50mila euro, frutto della presentazione di un ribasso del 31,23% sulla base d’asta.
Quattro mesi dopo, tuttavia, è possibile dire che lo sconto offerto al Comune di Acireale, che a sua volta ha finanziato l’intervento con fondi dell’Autorità di Bacino, è stato di fatto annullato dalla redazione della perizia di variante richiesta dalla Cadel, per conto della Mai.Con. Group.
“Durante l’esecuzione dei lavori di pulizia dei torrenti – si legge nel provvedimento del Comune – si sono riscontrate delle attività, difficilmente rilevabili in fase di progettazione, motivate dalla presenza di notevole vegetazione spontanea che non consentiva di poter quantificare con esattezza la consistenza del materiale presente, risultante in quantità maggiore rispetto a quanto previsto nel progetto originario”.
La rimozione della vegetazione
Analizzando il computo metrico, che descrive nel dettaglio le operazioni richieste dalla stazione appaltante, si scopre che a essere aumentata esponenzialmente è la voce riguardante il “taglio roveti, arbusti, canneti e simili con piante fino a 15 centimetri di diametro, sia in terreni piano che in pendio, comprese scarpate sia in rilevato che in trincea, compreso la raccolta meccanica”.
Nel progetto originario per la pulizia dei torrenti di Acireale era stata prevista una quantità di circa 37mila metri quadrati che, in seguito alla variante, è stata portata a quasi 60mila metri quadrati. La perizia prevede anche la realizzazione di due rampe temporanee – in aggiunta all’unica prevista in un progetto – per consentire ai mezzi l’accesso alla vasca di laminazione realizzata in passato lungo il torrente Lavinaio-Platani per contenere la forza dell’acqua e ridurre le possibilità di danni nella frazione marinara di Capomulini.
I tempi
La proposta di aumentare l’importo contrattuale è stata comunicata alla Regione a metà settembre. Dall’Autorità di Bacino è arrivato il via libera alla fine dello stesso mese: “Si autorizza l’amministrazione comunale a utilizzare la somma di euro 50.094,27, derivata dal ribasso d’asta relativo all’aggiudicazione dei lavori in oggetto”, si legge nella nota del dipartimento che fa capo alla presidenza della Regione.
La cifra, tuttavia, è inferiore all’importo della perizia approvata dal Comune, che ammonta a 66.773,34 euro più Iva. La differenza, stando a quanto appreso dal QdS da fonti interne all’Ente, è stata ottenuta attingendo alle somme a disposizione della stazione appaltante e già previste nel quadro economico.
Ottenuto l’ok all’importo contrattuale, la Mai.Con Group potrà completare la pulizia dei torrenti. I lavori dovrebbero concludersi entro novembre.
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Immagine di repertorio