Acoset Spa ha preso parte al seminario “Il progetto SWAMM e le Smart Water Grid”, tenutosi presso l'Università di Palermo
Acoset Spa ha preso parte al seminario “Il progetto SWAMM e le Smart Water Grid”, tenutosi presso l’Università di Palermo. L’evento ha acceso i riflettori sulle innovazioni tecnologiche che stanno rivoluzionando la strumentazione idraulica. Organizzato dall’Associazione Idrotecnica Italiana, con il prezioso supporto dell’Università degli Studi di Palermo e Servizi a Rete, l’incontro si è rivelato un momento cruciale per discutere il futuro della gestione idrica.
Il Dott. Antonio Coniglio, Direttore Generale di Acoset Spa, ha condiviso la visione e le strategie dietro il modello unico di gestione idrica adottato nella Provincia di Catania. Ha sottolineato con forza l’importanza vitale di una misurazione e di un metering precisi. “È assolutamente prioritario abbandonare la mentalità dell’emergenza,” ha affermato Coniglio, evidenziando come la centralizzazione dei dati e l’adozione di piattaforme integrate siano strumenti irrinunciabili per superare l’attuale frammentazione e arginare le ingenti perdite idriche che ancora affliggono il territorio.
La tavola rotonda
La tavola rotonda alla quale ha partecipato, intitolata “Domanda di ricerca e innovazione nelle reti idriche” e moderata da Mauro De Marchi dell’Università di Palermo, ha riunito un parterre di esperti di spicco provenienti da diverse realtà italiane, tra cui Acque Veronesi, Amap S.p.A, Siciliacque e Acquedotto Pugliese SpA.
Il Direttore Coniglio ha poi illustrato il quadro delle sfide e delle opportunità che si presentano alla Sicilia, in particolare nell’area ottimale di Catania, un territorio caratterizzato da oltre settanta acquedotti e una pluralità di enti gestori. “Acoset porta con sé oltre un secolo di storia,” ha spiegato, “e si trova in un contesto dove è imperativo recuperare il tempo perduto.” Ha inoltre messo in luce il ruolo fondamentale dei fondi PNRR, che stanno permettendo ad Acoset di lanciare iniziative strategiche: dalla sostituzione di ben 20.000 contatori tradizionali con i più moderni smart meter fino agli interventi mirati a contenere le perdite idriche, che in alcune zone raggiungono un allarmante 80%.
Un punto cardine emerso dall’intervento di Coniglio è stata l’urgente necessità di ristabilire una collaborazione più robusta tra il mondo accademico e quello operativo. “Ritengo sia un limite significativo il fatto che, negli ultimi anni, il legame con l’università si sia affievolito. Dobbiamo imparare dalle emergenze vissute, perché o si rinforza il ponte con l’accademia, o si rischia di inseguire soluzioni troppo immediate e superficiali.”
Verso una gestione idrica innovativa e sostenibile
Acoset ha potuto riaffermare il proprio impegno per una gestione idrica che sia al contempo innovativa e sostenibile. La società è fiduciosa che un approccio integrato e tecnologicamente all’avanguardia, sostenuto dalla ricerca e da una gestione unitaria a livello territoriale, possa davvero innescare una “rivoluzione copernicana” per l’intero servizio idrico siciliano.