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Acqua, l’Italia getta via 4,4 miliardi di metri cubi. Una calamità naturale? No, istituzionale

Acqua, l’Italia getta via 4,4 miliardi di metri cubi. Una calamità naturale? No, istituzionale
Acqua

Corte Conti: ogni anno si spreca il 40% del quantitativo immesso nelle reti (in Sicilia la metà).Responsabilità dei Governi nazionali degli ultimi decenni, oltre che di Regioni ed enti gestori

Un colabrodo con ancora troppi buchi e un futuro che, nonostante il Pnrr, dovrà passare quasi certamente da un aumento delle tariffe. È questa la fotografia che si ricava dalla relazione stilata dalla sezione di controllo per gli affari europei e internazionali della Corte dei conti sul tema dell’acqua e del raggiungimento degli obiettivi inseriti nell’Agenda 2030 dell’Onu. La Corte, presieduta da Antonio Mezzera, ha pubblicato un documento di 87 pagine frutto delle interlocuzioni avute con i vari soggetti che in Italia hanno competenza sulla gestione delle risorse idriche.

Passare dai numeri è il modo migliore per prendere atto di come ancora oggi la situazione nel Paese, pur essendo a macchia di leopardo, sia oltremodo critica: sui 9 miliardi di metri cubi che ogni anno vengono prelevati in Italia – il dato giornaliero si aggira sui 25 milioni – poco meno della metà finisce per essere realmente erogato. La bellezza di 4,4 miliardi di metri cubi, infatti, si perde tra operazioni di potabilizzazioni e, soprattutto, disfunzioni nel sistema di distribuzione.

A livello nazionale il dato sulle perdite nelle reti idriche è di quasi tre miliardi e mezzo di metri cubi, oltre il 40 per cento del volume emunto. Ma ci sono casi in cui le cose vanno anche peggio. Le statistiche dicono che in cinque regioni più di un litro su due non arriva nei rubinetti…

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