Acqua, luce e gas, dal 1° gennaio i bonus sociali automatici - QdS

Acqua, luce e gas, dal 1° gennaio i bonus sociali automatici

redazione

Acqua, luce e gas, dal 1° gennaio i bonus sociali automatici

sabato 19 Settembre 2020

Arera: “Meno burocrazia grazie a intesa con Inps”. Gli aventi diritto non dovranno più richiedere gli sconti formalmente

ROMA – Dal 1° gennaio 2020 il diritto ad ottenere i Bonus sociali acqua, luce e gas, è stato esteso ad oltre 200 mila nuove famiglie, grazie all’innalzamento della soglia massima Isee attraverso la quale è riconosciuto il diritto all’accesso (nuclei familiari con indicatore Isee non superiore a 8.265 euro; nuclei familiari con almeno 4 figli a carico e indicatore Isee non superiore a 20.000 euro e titolari di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza).

Sempre da inizio anno il Bonus sociale idrico è stato rafforzato, con uno sconto maggiore in bolletta e l’estensione anche ai titolari di reddito e pensione di cittadinanza.

“Ma la rivoluzione copernicana – per uno strumento al quale purtroppo oggi accede soltanto il 35% degli aventi diritto – è contenuta nel Dl Fisco approvato lo scorso 17 dicembre, che vedrà l’applicazione tra qualche mese, il 1° gennaio 2021”. A dirlo, il presidente di Arera (L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), Stefano Besseghini, nel corso della presentazione della Relazione Annuale 2020.

“Con il provvedimento – ha aggiunto il presidente Besseghini – è infatti diventato legge l’automatismo del bonus sociale elettricità, gas e idrico in bolletta che l’Autorità aveva richiesto nella segnalazione inviata a Parlamento e Governo. Grazie all’interazione fra le banche dati dell’Inps e le banche dati di energia, gas e acqua, non sarà più necessario, per le famiglie, richiedere formalmente il bonus al quale hanno diritto”.

“Lo sconto sulle bollette dei clienti del servizio elettrico e gas o degli utenti del servizio idrico – ha spiegato ancora Besseghini – verrà applicato automaticamente, garantendone la fruizione a tutti gli aventi diritto (circa 2 milioni e mezzo di famiglie in condizioni di disagio economico) ed azzerando i passaggi burocratici, senza peraltro gravare in alcun modo sul Bilancio dello Stato”.

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