Ad Acireale il campo Libera sui beni confiscati alla mafia - QdS

Ad Acireale il campo Libera sui beni confiscati alla mafia

redazione

Ad Acireale il campo Libera sui beni confiscati alla mafia

giovedì 23 Luglio 2020

La Timpa farà da cornice a “In cammino per le terre di Aci-mai trovare compromessi”. Dieci giovani dai 17 anni in su si interrogheranno su gestione e cura

ACIREALE (CT) – I beni confiscati e i beni comuni tra cura e gestione. Sarà questo il tema principale del Campo per minorenni e maggiorenni intitolato In cammino per le terre di Aci – “mai trovare compromessi”, che si terrà ad Acireale (Catania), nell’area adiacente la Fortezza del Tocco all’interno della Riserva naturale orientata Timpa di Santa Maria La Scala da venerdì 24 a domenica 26 luglio. Lo rende noto Libera.

Ad organizzare l’iniziativa, rivolta a 10 giovani dai 17 anni in su, è il presidio Libera delle Aci “Pierantonio Sandri” con la collaborazione di Legambiente Acireale, Comitato Beni Comuni, Generazioni Future Sicilia e Area Teatro. Nel corso del campo, che si terrà dalle 16 alle 20 del 24, 25 e 26 luglio, sarà ricordata una vittima di mafia, Renata Fonte, che Libera in una nota definisce “un simbolo di chi, quale rappresentante delle istituzioni, non si è arresa e non ha ceduto a compromessi pur di preservare i beni della sua terra, l’area di Porto Selvaggio a Nardò in Puglia”.

“Proprio alle istituzioni, alle associazioni e ai cittadini del comprensorio acese – continua la nota – si chiede, attraverso la sensibilizzazione, di riflettere sui beni confiscati come oggetto di sperimentazione per la gestione condivisa con la collaborazione dei cittadini e dell’amministrazione e al tempo stesso di rileggere i beni confiscati come oggetto di un processo di rigenerazione per costruire un percorso in cui si possano evidenziare le opportunità e le criticità del mettere in campo tale processo”.

“Il campo – conclude Libera – sarà il primo passo di un percorso che prevede anche un incontro che coinvolgerà tutta la città per avviare un’attività di partecipazione comune nella tutela dei beni comuni locali e nel cammino accidentato verso il riutilizzo dei beni confiscati

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