Adrano, operazione "Third Family", tutti i nomi degli arrestati - QdS

Adrano, operazione “Third Family”, tutti i nomi degli arrestati

web-pv

Adrano, operazione “Third Family”, tutti i nomi degli arrestati

web-pv |
martedì 15 Febbraio 2022

Tutti i nomi e le accuse dell'operazione "Third Family", che ha portato all'arresto di 21 persone del nuovo clan collegato alla famiglia mafiosa catanese dei "carcagnusi” di Santo Mazzei

Sono ventuno le persone arrestate ad Adrano, nell’operazione antimafia della polizia di Catania. Al centro del blitz, scattato all’alba, è la “famiglia” mafiosa che fa capo a Cristian Lo Cicero arrestato alcuni mesi fa dagli agenti della Squadra mobile.

I nomi di tutti gli arrestati

Luigi Bivona, nato ad Hagen (Germania) il 18.7.1997;

Alessandro Cafici, nato a Catania il 23.2.1979;

Francesco Celeste, nato a Biancavilla (CT) il 31.1.1988;

Giuseppe David Costa, nato a Konstanz (Germania) l’8.2.1982;

Antonino Gurgone, nato a Biancavilla (CT) il 19.12.1979;

Carmelo Imbaratto, nato a ad Adrano (CT) il 28.1.1989;

Salvatore La Mela, nato ad Adrano (CT) il 29.9.1987;

Agatino Lo Cicero, nato a Tettnang (Germania) l’8.6.1982;

Cristian Lo Cicero, nato ad Adrano (CT) l’1.7.1986;

Francesco Lombardo, nato a Catania il 6.9.1978;

Graziano Pellegriti, nato ad Adrano (CT) il 3.2.1990;

Francesco Restivo, nato a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) il 9.3.1966;

Giuseppe Restivo, nato a Melfi (PZ) il 4.3.1991;

Giuseppe Restivo, nato a Rieti il 19.4.1986;

Giuseppe Restivo, nato a Biancavilla (CT) il 6.8.1987;

Salvatore Restivo, nato a Castelvetrano (TP) il 7.3.1996;

Salvatore Restivo, nato a Biancavilla (CT) il 18.3.1995;

Salvatore Restivo, nato a Biancavilla (CT) il 15.10.1980;

Pietro Santangelo, nato a Biancavilla (CT) il 28.16.1976;

Maurizio Tomarchio, nato a Biancavilla (CT) il 30.5.1977;

Mario Tuttobene, nato a Biancavilla (CT) il 22.9.1993.

CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE LA NOTIZIA DELL’OPERAZONE “THIRD FAMILY”

Le accuse

I predetti sono indagati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, aggravata dall’essere armata, tentato omicidio aggravato, associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanza stupefacente, aggravata dall’essere armata, detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, reati in materia di armi e ricettazione delle medesime, tentata rapina aggravata, tentata estorsione aggravata, evasione e favoreggiamento personale.

Le indagini

Il provvedimento restrittivo, emesso sulla base di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguite dalla Squadra Mobile – Sezione Criminalità Organizzata – di Catania e dal Commissariato di P.S. di Adrano (CT), accoglie gli esiti di una complessa ed articolata attività investigativa, condotta tra il mese di ottobre 2018 e quello di novembre 2019, nei confronti di un’associazione, anche di tipo mafioso, operante nel territorio di Adrano (CT) e nei comuni limitrofi, capeggiata da LO CICERO Cristian e collegata alla famiglia mafiosa “MAZZEI o carcagnusi” di Catania.

Le investigazioni, riscontrando le dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, hanno consentito di appurare come il citato LO CICERO, sotto l’egida della famiglia mafiosa MAZZEI di Catania ed approfittando di un vuoto di potere venutosi a creare a seguito delle operazioni di polizia condotte nei confronti delle storiche compagini mafiose insistenti su quel territorio, e cioè i clan SANTANGELO-TACCUNI e SCALISI, sia riuscito a conquistare notevoli spazi, specie nel settore del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, promuovendo, organizzando e dirigendo un nutrito gruppo criminale, in ciò coadiuvato dal fratello Agatino e dai pregiudicati BIVONA Luigi, CELESTE Francesco, LOMBARDO Francesco, RESTIVO Francesco e RESTIVO Giuseppe che, a loro volta, potevano fare affidamento su decine di affiliati.

Nel corso delle indagini, a riprova della pericolosità dell’accolita e del controllo del territorio dalla stessa esercitato, sono stati effettuati numerosi sequestri di armi (n. 5 fucili, n. 3 pistole e n. 1 bomba a mano) e munizioni e documentato il tentato omicidio ai danni di due pregiudicati, uno dei quali minorenne all’epoca dei fatti, scaturito da contrasti connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti.

CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE LA NOTIZIA DELL’OPERAZONE “THIRD FAMILY”

Il traffico di stupefacenti

A tale ultimo proposito, il gruppo gestiva un vasto traffico di sostanze stupefacenti che poi provvedeva a commercializzare non solo nel territorio di Adrano (CT), ma anche in quello di altri comuni delle province di Catania, Caltanissetta, Enna e Ragusa.

È stato possibile acquisire elementi di prova anche in ordine a coloro che rifornivano l’associazione in parola. In particolare, l’approvvigionamento della sostanza stupefacente del tipo cocaina avveniva tramite soggetti appartenenti al clan MAZZEI “Carcagnusi” di Catania. Il rifornimento di sostanza stupefacente del tipo marijuana avveniva tramite dei canali albanesi, la cui presenza dei referenti è stata più volte documentata ad Adrano (CT). L’acquisto di eroina avveniva tramite dei contatti operanti nella provincia di Messina.

Nell’illecito traffico era stabilmente inserita anche una famiglia di “caminanti” ovvero nomadi di nazionalità italiana, che gestivano, altresì, una piazza di spaccio in Contrada Zizulli, agro di Adrano (CT). Un’altra piazza di spaccio, riconducibile al sodalizio criminale, era operativa tra le case popolari di Adrano (CT) di via IV Novembre ed era gestita principalmente dai pregiudicati RESTIVO Salvatore ( cl. 1995) e IMBARRATO Carmelo.

A riscontro delle attività, nel corso delle indagini, sono stati effettuati n.15 arresti in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e sequestrati gr. 600 circa di cocaina, kg. 1,9 circa di eroina, kg. 183 circa di marijuana e kg.2,8 circa di pastiglie di ecstasy.

L’operazione di Polizia Giudiziaria è stata denominata “Third Family”.

Espletate le formalità di rito, tutti gli indagati sono stati allocati presso varie carceri siciliane di massima sicurezza.

Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal G.i.p. in sede, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017