Panshir ai talebani, civili chiusi nei container per morire asfissiati, i video - QdS

Panshir ai talebani, civili chiusi nei container per morire asfissiati, i video

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Panshir ai talebani, civili chiusi nei container per morire asfissiati, i video

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venerdì 10 Settembre 2021

Il Panshir è stata l'ultima delle 34 province dell'Afghanistan a finire sotto il controllo dei talebani.

Sui social, circolano i video di persone rinchiuse al grido di ”corrotti, infedeli”. Secondo la stampa turca vogliono “farli morire asfissiati e di fame”.

”I talebani stanno costringendo centinaia di civili della Valle del Panshir dentro a container, per farli morire asfissiati e di fame”. E’ la denuncia del quotidiano turco Vatan Today, che su Twitter parla di ”arresti di massa, massacri, torture, atti umiliati e crimini di ogni tipo” messi in atto dai Talebani nei confronti dei civili del Panshir.

Sui social media circolano anche video di talebani armati di kalashnikov che fanno scendere con la forza civili disarmati da camion e li costringono a entrare in alcuni container al grido di ”corrotti, infedeli”.

In mattinata il Fronte nazionale di resistenza del Panshir aveva lanciato l’allarme su Twitter: i talebani hanno espulso dalla Valle ”migliaia di persone” e stanno attuando una ”pulizia etnica” con ”omicidi e azioni di vendetta” mentre ”il mondo resta a guardare con indifferenza”.

Secondo alcune fonti, l’obiettivo dei talebani è quello di sostituire la popolazione della Valle con i Pashtun pakistani. Il Panshir è stata l’ultima delle 34 province dell’Afghanistan a finire sotto il controllo dei talebani e secondo gli uomini fedeli ad Ahmad Massoud ”la resistenza sta continuando”. L’emittente Tolo news ha parlato di strade chiuse, niente corrente elettrica e linee telefoniche interrotte nella Valle.

E’ in atto ”un genocidio. Centinaia di famiglie sono fuggite”, si legge sull’account Twitter di Panjshir_Province. ”I Talebani stanno perquisendo casa per casa, vanno di villaggio in villaggio per uccidere i giovani”, si legge. ”Continueremo a lottare per la nostra libertà” mentre ‘‘nel mondo nessuno reagisce a questa barbarie”, prosegue la resistenza diffondendo immagini di civili in fuga.

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