Agente aggredito nel carcere di piazza Lanza a Catania, ferito

Ennesimo caso di violenza nel carcere di piazza Lanza a Catania, agente aggredito: la denuncia

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Ennesimo caso di violenza nel carcere di piazza Lanza a Catania, agente aggredito: la denuncia

Redazione  |
martedì 05 Marzo 2024

Il SAPPE racconta il nuovo caso di aggressione ai danni di un agente di Polizia Penitenziaria. Il sindacato chiede al Governo di agire per la gestione di "pazienti con gravi problemi psichici".

Agente di Polizia Penitenziaria aggredito nel carcere di piazza Lanza a Catania: la denuncia arriva da Francesco Pennisi, consigliere nazionale per la Sicilia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE)

Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza in carcere in Sicilia, dove più volte i sindacati hanno denunciato carenze di organico e problemi che incidono sulla qualità di vita degli agenti.

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Agente aggredito nel carcere piazza Lanza di Catania

L’episodio sarebbe avvenuto nella tarda mattinata di lunedì 4 marzo. Ad avere la peggio un giovane agente in servizio nel reparto Troina: sarebbe stato colpito da un detenuto che cercava di oltrepassare il cancello di sbarramento.

Questo il racconto dell’aggressione del Sappe: “Nella tarda mattinata di ieri, mentre svolgeva servizio nel Reparto ‘Troina’, un detenuto di origine siracusana, tossicodipendente con presunti problemi psichiatrici, cercava con forza di oltrepassare il cancello di sbarramento del Reparto. Nel contrapporsi, il poliziotto è stato colpito violentemente con alcuni schiaffi al viso, ma è riuscito comunque a chiudere il cancello e non far passare il detenuto. Il collega, a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, è poi ricorso alle cure dei medici dell’ospedale cittadino”.

L’ennesimo episodio di violenza

L’agente aggredito nel carcere piazza Lanza di Catania è l’ultimo di una lunga serie. Lo conferma il Sappe, che denuncia: “Purtroppo torna alla ribalta, nel carcere catanese, la difficile gestione dei cosiddetti ‘detenuti psichiatrici‘, che impunemente continuano a mettere a repentaglio l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria”.

“Il SAPPE continua a lanciare disperati appelli affinché le istituzioni preposte intervengano per porre fine a questo scempio”, aggiunge Pennisi.

Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, la colpa di quanto accade nelle carceri italiana sarebbe colpa della “scellerata scelta di quel governo e di quella maggioranza politica che anni addietro chiusero gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, invece di risanarli e renderli più umani, senza creare una valida alternativa”.

“Un episodio che deve far riflettere”

“Poliziotti costretti a subire tanta violenza, per svolgere mansioni che non dovrebbero, come gestire soggetti con gravi patologie psichiatriche. Sulla questione, ribadiamo ancora una volta, è intervenuta la Corte costituzionale a gennaio del 2022, invitando il Parlamento a modificare la legge di chiusura degli Opg. Per questo torniamo a sollecitare l’attuale esecutivo e il Parlamento, ma anche il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ad affrontare al più presto la questione”, scrive Capece dopo l’ennesima aggressione ai danni di un agente della Polizia Penitenziaria.

“Il grave episodio avvenuto nel carcere di Piazza Lanza a Catania – conclude – deve far riflettere. L’assurda scelta di chiudere dall’oggi al domani gli ospedali psichiatrici giudiziari ha riversato nelle carceri un notevole carico di disagio mentale, dato che le strutture alternative sono scarse o inesistenti. Ma è necessario un impegno più deciso per affrontare il problema del disagio psichiatrico”.

Per il sindacato “è imperativo incrementare l’organico di figure professionali specializzate per garantire una gestione adeguata di queste problematiche, senza mai dimenticare la necessità costante di rimpolpare gli organici di chi quotidianamente si occupa e si deve occupare di garantire ordine e sicurezza in carcere (cioè della Polizia Penitenziaria).

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