La denuncia del sindacato sulla carenza di organico e i problemi della polizia in una Sicilia dove il tasso di criminalità è in aumento ma gli agenti diminuiscono e lavorano in condizioni difficili.
Agenti di polizia sotto organico, straordinari non pagati, ferie non concesse e crimini in aumento: è questo il quadro fornito al QdS dal segretario Giacomo Tuttobene del sindacato Coisp/Mosap Sicilia. Una situazione critica, in particolare, tra Messina e Siracusa. Ma a risentire dei deficit è tutta la regione. E, al momento, le richieste dei sindacati al ministero dell’Interno sono rimaste disattese.
Agenti di polizia sotto organico, sistema al limite in Sicilia
In Sicilia, il sottodimensionamento degli organici delle forze di polizia è diventato una questione strutturale, con effetti notevoli sulla capacità operativa delle squadre sul territorio. Giacomo Tuttobene, segretario regionale del sindacato Coisp/Mosap, ha descritto al QdS un quadro allarmante: “In provincia di Messina, da inizio anno, sono andate in pensione circa 50 unità, ma il piano di potenziamento prevede l’innesto solo di 15 nuovi agenti nel 2025, lasciando scoperti numerosi turni di servizio e aree di pattugliamento della città”.
Questa situazione non è un caso isolato: tutte le province siciliane soffrono lo stesso problema. Siracusa, Catania, Palermo e gli altri capoluoghi dell’Isola registrano carenze croniche di personale di polizia, con un turnover inefficace che non riesce a compensare le uscite. “Una situazione peggiorata con la legge Fornero”, spiega il sindacato.
L’insufficienza di risorse umane si riflette su una copertura inadeguata dei territori, soprattutto nelle aree periferiche.
Messina, il paradosso delle volanti
A Messina, il contrasto tra necessità e disponibilità di risorse è particolarmente evidente. “Le volanti in servizio sono passate da una media di 6-8 per turno a sole 3-4, costringendo gli agenti a coprire vaste aree della città con organici ridotti”, aggiunge Tuttobene. La città, suddivisa tra competenza della polizia e quella dei carabinieri, si ritrova con squadre di strada che spesso contano appena quattro operatori.
“Un numero del tutto insufficiente, soprattutto in una realtà come Messina, dove il tasso di criminalità è in aumento, con episodi di furti, rapine e spaccio di droga che ormai si moltiplicano di giorno in giorno a causa della crisi economica. L’aumento del consumo di crack è emblematico della crisi sociale in corso”.
Straordinari e disagi economici
Un altro tema scottante è quello degli straordinari non retribuiti. Tuttobene segnala come gli agenti si trovino spesso a lavorare dalle 30 alle 40 ore extra al mese senza vedere una regolare compensazione: “Adesso vengono pagate solo 9 ore sul totale accumulato; le altre vanno a riporto”. Questo ritardo nei pagamenti ha ripercussioni dirette sulla vita degli agenti, molti dei quali affrontano difficoltà economiche: “Chi ha un mutuo o delle bollette da pagare non può aspettare anni per ricevere ciò che gli spetta, considerando che questi soldi arrivano dopo 48 mesi nelle buste paga degli agenti”.
L’impegno del questore di Messina, Annino Gargano, che ha promesso un aumento del monte ore entro dicembre, è stato accolto con cautela dal sindacato. Tuttobene auspica che l’attenzione mediatica possa servire a smuovere ulteriormente la situazione: “Non ci interessa attaccare, chiediamo soltanto soluzioni concrete per i nostri operatori”.
Polizia sotto organico in Sicilia, emergenza condivisa
Il quadro descritto per Messina si replica, con numeri diversi, anche nelle altre province siciliane.
Catania, nonostante un aumento della criminalità organizzata e dello spaccio, registra gravi carenze di personale di polizia. Palermo, pur essendo maggiormente considerata nei piani ministeriali, non sfugge alla spirale di sottodimensionamento. Anche qui, gli agenti segnalano ritardi nei pagamenti degli straordinari e turni massacranti per coprire le esigenze di un territorio vasto e complesso.
A Siracusa le unità disponibili sono ancora troppo poche per un territorio vasto, soprattutto nelle zone dell’entroterra. Trapani, Ragusa, Enna e Agrigento: queste province, già considerate “periferiche” in termini di priorità, soffrono una situazione ancora più critica, con numeri esigui e turni di lavoro spesso insostenibili.
Gli appelli al Ministero
Il sindacato Coisp/Mosap ha più volte sollecitato un intervento strutturale da parte del Ministero dell’Interno, chiedendo un piano di potenziamento adeguato per la Sicilia. Come però sottolinea Tuttobene, “le priorità sembrano sempre andare altrove, con rinforzi concentrati nelle grandi città del Nord Italia o nelle metropoli come Roma, in vista di eventi straordinari come il Giubileo”.
Tra le richieste, “l’assegnazione di nuove unità che tengano conto delle uscite annuali per pensionamenti; un incremento del monte ore straordinario per garantire almeno una parziale copertura del deficit operativo; maggiore attenzione alle province più piccole, che spesso vengono ignorate nei piani di assegnazione”.
“La polizia è il primo baluardo contro la criminalità, ma senza risorse adeguate rischiamo di perdere questa battaglia – conclude Tuttobene -. La Sicilia merita attenzione e rispetto, e noi continueremo a lottare per i diritti dei nostri agenti e la sicurezza dei cittadini”.
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