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Operatori del 118 costretti a barricarsi in ospedale, scatta la denuncia dopo l’aggressione a Palermo

Operatori del 118 costretti a barricarsi in ospedale, scatta la denuncia dopo l’aggressione a Palermo
Ambulanza, foto di repertorio da Imagoeconomica

Dopo i momenti di tensione registrati a Brancaccio, le forze dell’ordine denunciano uno dei presunti responsabili della violenta aggressione ai sanitari.

Scatta la denuncia per la persona accusata della violenta aggressione ai danni del personale del 118 intervenuto ieri mattina al centro commerciale Forum di Palermo a seguito di un intervento di soccorso per una donna colpita da aneurisma.

L’indagato sarebbe un familiare della vittima.

Aggressione al 118 a Palermo, scatta denuncia

Secondo una prima ricostruzione, i familiari della donna – colpita da aneurisma – avrebbero accusato i soccorritori di essere arrivati troppo tardi, nonostante fossero passati circa 8 minuti dalla chiamata all’arrivo sul posto degli operatori, e li avrebbero aggrediti. Nonostante la violenza verbale e fisica subìta, gli operatori del 118 sono riusciti a trasferire la donna – in condizioni gravissime – all’ospedale Buccheri La Ferla. Lì i sanitari avrebbero subìto una seconda aggressione dai familiari della vittima, successivamente trasferita al reparto di neuro-rianimazione del Civico.

Gli operatori si sarebbero visti costretti a barricarsi in ospedale. Dopo diversi minuti di tensione, si è rivelato necessario l’intervento degli operatori di polizia e dei carabinieri per ripristinare la calma.

La condanna

L’ennesima aggressione ai danni degli operatori del 118 ha destato lo sdegno generale di tutta la popolazione. Si è espresso sulla triste vicenda anche il presidente della Seus 118, Riccardo Castro, che commenta: “È inaccettabile che gli autisti soccorritori, che dedicano la loro vita a salvare altre vite, siano vittime di aggressioni. La loro professione richiede coraggio, empatia e dedizione. Meritano il nostro rispetto e la nostra gratitudine. Garantire la loro sicurezza e protezione, deve essere la priorità affinché possano continuare a svolgere un lavoro vitale senza paura di essere aggrediti”.

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Immagine di repertorio