Non si fermano i casi di aggressione a scuola a Catania. Dopo il caso che ha coinvolto due insegnanti aggrediti dai genitori di un’alunna nell’istituto Petrarca di Catania, si è un altro episodio in un’altra scuola catanese, più precisamente all’istituto Tomasi di Lampedusa. La denuncia arriva con un post social di Agata Rizzo, presidente della cooperativa sociale Asar di Catania e provincia.
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Dipendente Asacom aggredito a Catania da un genitore: la denuncia di Agata Rizzo
“Un mio dipendente che presta servizio come assistente all’ autonomia e comunicazione (Asacom) è stato aggredito sia verbalmente che fisicamente (dal forte schiaffo sul collo è andato a finire al pronto soccorso con prognosi di otto giorni) da un genitore di un’alunna, perché a suo dire, un nostro bambino speciale ha disturbato sua figlia”. Questo è quanto scritto da Agata Rizzo su un post social.
“Non saprei dirvi come, anche perché il mio operatore, come da piano di lavoro, non era presente quando il nostro bambino ha spinto la compagnetta. Per farla breve, il mio sgomento e la mia amarezza sta nel fatto, che nessuno del personale scolastico sia intervenuto, chiamando il CC o perlomeno chiamare il dirigente scolastico o il suo delegato. Inoltre, sono venuta a conoscenza dell’accaduto dal mio operatore. Nessuno si è premurato ne’ di avvisarmi, ne’ di sapere come stesse il mio operatore. Ad oggi tutto tace”,
Rizzo: “Quello che mi fa male è il silenzio e l’omertà”
“Abbiamo un referto medico rilasciato dal pronto soccorso, – ribadisce Agata Rizzo nel suo post – abbiamo relazionato tutto e abbiamo denunciato l’accaduto ai carabinieri. Quello che mi fa male è questo silenzio da parte della scuola e l’omertà. Non importa, tanto non mi faccio intimidire da nessuno, lotterò sempre per le cose a cui credo. Non permetterò mai, ma dico mai che tanta violenza si riversi, sia nei confronti dei bambini, sia nei confronti dei miei operatori, che con professionalità e amore danno il meglio di sé. Chi lavora a scuola, a prescindere che siano docenti o operatori esterni, deve essere tutelato e garantito nell’esercizio delle sue funzioni e non lasciato nelle mani di genitori aggressivi e incivili”.

