La Sicilia è interessata in questi giorni dai blocchi degli autotrasportatori per il caro gasolio. Blocchi che potrebbero creare notevoli disagi, tra gli altri, al comparto agricolo. Disagi arriveranno inevitabilmente anche dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. In attesa dell’evoluzione degli scenari in atto, facciamo il punto della situazione riguardante il mondo dei campi e delle coltivazioni nella nostra regione.
Ammonta a due miliardi di euro l’importo previsto dalla Legge di Bilancio per il comparto agricolo italiano. Lo riferiva pochi giorni fa il Ministero delle Politiche agricole. Ma in che situazione si trova, attualmente, il settore in Sicilia? Quali sono le prospettive? E in che modo vanno investiti i fondi statali nella nostra regione? Lo abbiamo chiesto ai rappresentanti istituzionali e delle associazioni di categoria.
La voce di Confagricoltura Sicilia
Iniziamo con Rosario Marchese Ragona, al vertice di Confagricoltura Sicilia.

“Nel comparto agricolo siciliano – ha affermato – c’è un grande entusiasmo da parte degli imprenditori, ma stiamo anche vivendo momenti drammatici per l’aumento, che io ritengo ingiustificato e smodato, dei costi di produzione che sono sicuramente più alti rispetto agli anni passati.
Prezzi delle materie prime alle stelle
I prezzi delle materie prime sono arrivati a livelli spaventosi e non è più remunerativo investire in agricoltura perché poi l’utile sui prodotti è ridottissimo se non addirittura azzerato a causa dei costi di plastiche, acciaio, concimi, carburante. C’è il pericolo serio che gli agricoltori non investano più e abbandonino le iniziative progettuali e il rischio che chiudano numerose Partite Iva e molte aziende, problema evidenziato anche dai dati della Camera di Commercio.
Come Confagricoltura, già a giugno abbiamo chiesto all’Assessorato di rivedere i prezziari regionali che sono fermi a cinque o sei anni fa. Per quanto riguarda i fondi messi a disposizione dalla Legge di Bilancio, è la politica che deve concordare su come spenderli, il mondo agricolo è pronto a investire se gliene viene data la possibilità e ne ha bisogno perché serve liquidità.
Per il resto il Made in Sicily è ormai consolidato sul mercato internazionale, abbiamo produzioni di ottima qualità, dovremmo avere la possibilità di vendere il prodotto un po’ di più e fare utile, cosa che oggi molte aziende non fanno. Però le posso dire che l’agricoltore c’è ed è sempre pronto ad andare avanti.
Contatti con l’Enel per la revisione degli impianti fotovoltaici
Ultimamente ci siamo incontrati con l’Enel, con la quale Confagricoltura ha una convenzione a livello nazionale, e ci hanno proposto la revisione degli impianti fotovoltaici, che molti di noi hanno in azienda, per adeguarli alle nuove tecnologie allo scopo di produrre ancora di più e ridurre l’importo in bolletta e abbiamo parlato anche con altri gruppi per fare l’agri-fotovoltaico nella previsione di potere abbassare il costo dell’energia, ovviamente con tutte le autorizzazioni che sono necessarie e senza deturpare i nostri paesaggi, ma non è una cosa che può realizzarsi in breve tempo. Sta di fatto che attualmente c’è un enorme caro-bollette così come è alto il prezzo del carburante agricolo”. COSA DICE COLDIRETTI SICILIA. CONTINUA LA LETTURA

