La voce di Coldiretti Sicilia
La parola, adesso, a Francesco Ferreri, presidente regionale di Coldiretti.

“In Sicilia c’è un comparto agricolo molto complesso e i settori sono tantissimi: il vitivinicolo, il vinicolo, gli ortaggi, la frutta, gli allevamenti sia da carne che da latte, la produzione di formaggi, il vivaismo, il florovivaismo, eccetera, e tutto ciò è dovuto all’unicità della nostra Isola che si trova al centro del Mediterraneo con caratteristiche sia orografiche che climatiche uniche che consentono una consistente produzione a livello agricolo.
Prodotti siciliani molto apprezzati all’estero
I prodotti siciliani sono molto apprezzati anche all’estero come si evince dai dati sull’export degli ultimi anni che ci danno una visione globale dell’agricoltura siciliana nel mondo. Questo significa però che noi dobbiamo essere competitivi, non dico dal punto di vista economico perché quello è dettato dai costi di produzione che cambiano da Paese a Paese per varie situazioni, ma che dobbiamo risolvere il problema infrastrutturale che comporta costi di produzione molto più alti rispetto ad altri Paesi d’Europa.
Questo deriva dal fatto che abbiamo difficoltà oggettive dal punto di vista logistico, costi superiori per le spedizioni e problemi ad arrivare in alcune zone di grandissime produzioni di qualità a causa delle cattive condizioni di alcune strade.
Altro problema quotidiano è il cambiamento climatico che oggi impone di avere a disposizione strutture più efficienti: parlo dell’approvvigionamento idrico, per il quale sono necessarie reti idriche differenti da quelle di dieci anni fa; altri problemi sono legati all’aumento dei costi di produzione per l’aumento dei prezzi delle materie prime e ai costi energetici”.
In arrivo 311 milioni per le opere idriche
Sul fronte del comparto idrico è giunto un comunicato della Regione Siciliana che riferisce di un finanziamento di 311,6 mln di euro provenienti dal Fondo di Coesione e Sviluppo 2021-2027 per la realizzazione di opere idriche come la riqualificazione e la manutenzione reti idriche, mentre per quanto riguarda i costi di produzione e i rincari energetici, proprio Coldiretti, nei giorni scorsi, si è mobilitata in diverse piazze siciliane manifestando le proprie preoccupazioni per queste problematiche che danneggiano il settore.
Le delegazioni dell’associazione sono state ricevute dai rispettivi prefetti che hanno accolto le istanze contenute nei documenti presentati. “I rincari dell’energia – si legge tra l’altro in un comunicato – stanno avendo un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola, in un momento in cui con la pandemia da Covid si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni, e aumenti dei prezzi di beni essenziali che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità alimentare”. Alle manifestazioni hanno partecipato anche sindaci e altri rappresentanti istituzionali.
Disponibile una gran varietà di fondi per il comparto
Tornando al presidente Ferreri, questo è il suo commento sui fondi statali: “In questo periodo abbiamo una quantità notevole di denaro a disposizione che ci consentirebbe di fare quel balzo in avanti per avere infrastrutture adeguate e per consentire a noi e a chi verrà dopo di noi di produrre ancora un’agricoltura di qualità e salubrità. I fondi disponibili sono in gran numero: legati al Pnrr, allo spostamento di bilancio, ci sono i fondi comunitari, ma occorre una cabina di regia che sia nelle condizioni di progettare e programmare, nel lungo periodo, gli interventi necessari affinché non si perda. Abbiamo, secondo me, l’obbligo etico soprattutto per chi verrà dopo di noi, di salvaguardare le nostre produzioni, che sono in gran quantità e le nostre tradizioni. Per quanto riguarda le prospettive, io da agricoltore non posso che essere ottimista: facciamo una grandissima agricoltura, abbiamo la possibilità di farla ancora meglio e di essere ancora più competitivi sui mercati”. COSA DICE LA CIA SICILIA. CONTINUA LA LETTURA

