Agrigento, avviati i test sierologici anti-Covid-19 - QdS

Agrigento, avviati i test sierologici anti-Covid-19

Pietro Vultaggio

Agrigento, avviati i test sierologici anti-Covid-19

martedì 26 Maggio 2020

L’Azienda sanitaria provinciale ha ricevuto i kit necessari dall’assessorato regionale alla Salute. Autorizzazione per laboratori pubblici e privati a eseguire gli specifici esami sul sangue

AGRIGENTO – Anche sul territorio provinciale è possibile fare uno screening del sangue per consentire di scoprire se si ha avuto o meno il Coronavirus.

Nell’agrigentino si è già cominciato a Comitini: analisi sierologica volontaria per i dipendenti comunali e i negozianti. L’Azienda sanitaria provinciale ha ricevuto, dall’assessorato regionale della Salute, i kit necessari per effettuare i test sierologici per la diagnosi del Covid-19. “Uno strumento complementare e integrativo – hanno sottolineato – a quello dei tamponi rinofaringei per il rilevamento della malattia e il monitoraggio dell’andamento del contagio in provincia”.

“La direzione strategica Asp – hanno aggiunto – nell’esprimere compiacimento per la nuova dotazione in grado di accrescere le possibilità di diagnosi, ha già pianificato le modalità di utilizzo e distribuzione degli importanti presìdi”.

I test sierologici consentono, attraverso un semplice prelievo di sangue in uno dei laboratori pubblici o privati accreditati, di rilevare gli anticorpi anti Sars-Cov-2 e saranno a pagamento (fra i 10 e i 30 euro) per la popolazione.

L’assessorato regionale della Salute ha firmato un’ordinanza che autorizza i laboratori pubblici e privati accreditati e contrattualizzati, dotati di strumentazione adeguata, a eseguire gli esami del sangue. “L’intervento della Regione – ha spiegato Francesca Di Gaudio, responsabile del Centro regionale qualità dei laboratori – è stato fondamentale per calmierare i prezzi e stabilire una sorta di tariffa sociale”.

Un risultato importante per permettere finalmente di sapere se gli anticorpi necessari sono già insiti nel proprio organismo. Anche se non sono mancate le polemiche per i ritardi accumulati dalla Sicilia nell’avviare le verifiche dopo l’avvio della Fase 2.

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