Agrigento, costi dell’energia in aumento, imprese alzano la voce - QdS

Agrigento, costi dell’energia in aumento, imprese alzano la voce

redazione

Agrigento, costi dell’energia in aumento, imprese alzano la voce

giovedì 06 Ottobre 2022

Una situazione definita da più parti “insostenibile” e che rischia di mettere a rischio la stabilità stessa del tessuto produttivo e avere dure ripercussioni sui consumatori

AGRIGENTO – “Continuare in queste condizioni è diventato impossibile. I costi sono insostenibili per le nostre imprese. Le misure fin qui varate dal Governo, credito d’imposta e prestiti garantiti alle imprese, sono utili per mitigare l’impatto dell’emergenza energetica sulle imprese, ma vanno comunque rafforzate”. Queste le parole del presidente di Assopanificatori Agrigento, Davide Dalli Cardillo, il quale ha sottolineato come anche nell’agrigentino si preannunciano chiusure di attività se continuerà l’aumento dei costi delle bollette energetiche.

“O si interviene con un blocco – ha aggiunto Dalli Cardillo – stabilizzando i costi delle bollette agli importi medi del 2021, proposta avanzata da Confesercenti, o molte aziende della panificazione dovranno rivedere i cicli produttivi, riducendo la produzione e di conseguenza il personale, mentre già si stanno programmando le attività in vista delle prossime festività natalizie. Questo vuol dire che a continuare di questo passo non sarà più possibile produrre pane fresco tutti i giorni”.

“Gli aumenti – ha sottolineato ancora il presidente di Assopanificatori provinciale – sono stati in gran parte assorbiti dai panificatori e si sono traslati per ora solo in minima parte sui prodotti al consumo, ma non sappiamo fino a quando potremo resistere senza interventi di sostegno che blocchino le tariffe a quelle del 2021. Intanto registriamo che già diverse aziende stanno mettendo mano ai licenziamenti. Il settore potrebbe perdere, già in questa prima fase, circa il 10% dei propri addetti, pari a quasi 15 mila lavoratori sul piano nazionale, nel tentativo di controllare la spirale dei costi aziendali, ma questo si riverserebbe anche sui livelli produttivi e potrebbe portare il comparto ad una crisi irreversibile”.

“Per questo – ha concluso – rivolgiamo il nostro appello a tenere conto che i tempi delle imprese non sono quelli della politica. Occorre intervenire subito, non c’è più tempo”.

La presa di posizione dei panificatori ha seguito a pochi giorni di distanza quella di Confcommercio, che anche a livello locale ha sposato le posizioni assunte a livello regionale e nazionale. È stato infatti predisposto un documento per annunciare l’avvio di un’azione di mobilitazione su vasta scala. “Le piccole e medie imprese dei nostri comparti – è scritto nel testo firmato dal presidente regionale Gianluca Manenti, che ha ottenuto in proposito l’avallo della giunta siciliana – si trovano schiacciate da costi divenuti insostenibili per l’approvvigionamento di materie prime e di energia. Tutto ciò produce effetti a cascata terribilmente negativi sull’economia e la società siciliane”.

I rappresentanti delle imprese hanno pertanto chiesto “un confronto immediato e risolutivo sulla crisi dell’energia. Non è possibile attendere oltre. Più giorni passano, più attività imprenditoriali si perdono. E non lo possiamo consentire”.

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