Detenuti in affidamento in prova o ai servizi sociali svolgeranno dei lavori di pubblica utilità. Accordo firmato dal sindaco Micciché e dalla direttrice Miraglia
AGRIGENTO – Offrire un’opportunità d’integrazione a soggetti che stanno scontando pene esterne al carcere, detenuti in affidamento in prova o ai servizi sociali che faranno dei lavori di pubblica utilità per il Comune e la collettività. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato in Municipio dal sindaco Franco Miccichè e da Rosa Maria Miraglia, direttrice dell’Uepe (Ufficio di esecuzione penale esterna).
“È importante – ha affermato la direttrice Miraglia – che si faccia un lavoro di comunità nell’ottica della giustizia riparativa. Quando soggetti condannati si mettono al lavoro con e per la comunità, ricuciono il patto con la società che era stato rotto con il reato e riabilitano loro stessi”.
Al protocollo hanno lavorato gli assessori Marco Vullo e Roberta Lala, rispettivamente con deleghe ai Servizi sociali e alle Pari opportunità. “Il Comune – ha affermato Vullo – era privo di questo protocollo. Da questo primo step passeremo all’organizzazione del lavoro individuando i soggetti che devono scontare la pena che presteranno la loro attività non retribuita in favore della collettività nelle piccole manutenzioni, per la cura del verde pubblico e in altre collaborazioni a vario titolo con gli uffici dell’Ente”.
“Il condannato – ha aggiunto l’assessore Roberta Lala – che intende riparare al danno prodotto lavorando per la comunità, ha diritto a un’opportunità per riguadagnare la fiducia”.
Il Comune dunque s’impegna a individuare gli ambiti d’impiego, a stipulare l’assicurazione, individuare un referente e a preparare e accompagnare l’accoglienza nella struttura dove sarà impiegato il soggetto in questione.