Agrigento, agricoltura locale rischia il crollo - QdS

Agrigento, agricoltura locale rischia il crollo

redazione

Agrigento, agricoltura locale rischia il crollo

venerdì 24 Aprile 2020

La crisi legata allo stop delle attività per il Coronavirus ha dato un colpo durissimo al settore. Chiesta chiarezza sulle nuove linee guida del Psr per favorire la ripresa delle aziende

AGRIGENTO – Il settore agricolo della provincia, già in difficoltà da anni, ha subito con la crisi legata all’emergenza sanitaria da Coronavirus una batosta che potrebbe rivelarsi fatale.

Nei giorni scorsi, sulla vicenda è intervenuto Ciro Miceli, tecnico agronomo che a livello politico ricopre anche il ruolo di commissario cittadino del comune di Burgio per la Lega di Matteo Salvini. “Il settore – ha sottolineato – versa in un periodo di profonda crisi, ma oggi ancor di più. Sento l’onere e il dovere di schierarmi in difesa del comparto con la serietà, l’onestà e la competenza che mi ha sempre contraddistinto”.

Ciro Miceli

“Ultimamente – ha spiegato – da parte di molti agricoltori della Sicilia orientale mi sono arrivate diverse segnalazioni per le difficoltà del settore florovivaistico, in quanto per via del Covid 19 tonnellate di fiori sono finite al macero. Anche molte aziende zootecniche sono state pregate di produrre meno latte. Proveniamo da un anno in cui le condizioni climatiche non sono state delle migliori, infatti, nel caso del settore agrumicolo, abbiamo avuto una produzione inferiore del 40-50%. Queste variazioni climatiche repentine portano alla proliferazione di nuove fitopatie, che arrecano dei seri danni alla coltura. Stessa cosa per l’olivicoltura da mensa e da olio. Segue anche la bassissima produzione di pere, pesche, e ortaggi a pieno campo. Non dimentichiamo il grano, e la viticoltura. Altro problema la presenza del virus aggressivo Tomato Brown Rugose, che sta devastando i pomodori in coltura protetta. Nonostante ciò, abbiamo avuto un periodo di siccità molto lungo in cui le piante sono state sottoposte a un forte stress che può variare, come si è visto già negli agrumi, la fioritura anticipandola o ritardandola, il che si traduce in una minore produzione di prodotto, e minore guadagno”.

“A questo – ha aggiunto – si sommano i Psr, i Piani di sviluppo rurale, che sono bloccati. Considerando già tutte queste grandi difficoltà, con la totale nuova paralisi del settore legata al Coronavirus si dovrebbe favorire la creazione di fondi di aiuto dalla Regione per una certa liquidità a tutte le aziende agricole e zootecniche per poter ripartire”.

“Si devono immediatamente buttare le basi – ha sottolineato Miceli – e tracciare le linee guida per i nuovi Psr, creando le condizioni per far accedere ai bandi, tutte le aziende agricole partendo dalle più piccole, fino ad arrivare alle più grandi”.

“Solo così – ha concluso – si favorirebbero allo stesso tempo nuove opportunità anche per i giovani, che eviterebbero così di essere costretti a emigrare fuori dalla Sicilia in cerca di un lavoro incerto e lontano dai loro affetti”.

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