Non solo cartellonistica per la città e manifesti distribuiti nelle scuole, ma anche video sui social. Il Presidente Salamone : “Dirlo in siciliano ci permette di fare maggiormente breccia”
AGRIGENTO – Comportamenti errati di guida, mancato rispetto delle regole di precedenza, velocità troppo elevata e guida distratta legata all’uso dello smartphone, o sotto effetto di alcool e droga, sono le prime cause di incidente stradale. Nella provincia di Agrigento, solo nel periodo tra agosto e settembre sono stati ben quattro i giovani che hanno perso la vita a seguito di incidente autonomo, per non parlare del resto degli incidenti che si sono verificati con feriti gravi, legati anche alle insidie della rete stradale.
Per stimolare i ragazzi ad una maggiore consapevolezza dei rischi presenti sulla strada, spingerli a prestare attenzione e ad avere comportamenti responsabili, l’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, di Agrigento ha lanciato “Picciò, accura!” una campagna di sensibilizzazione sul tema della sicurezza stradale.
“Tutta la provincia di Agrigento è stata attraversata da un dolore immane, dichiara il presidente dell’Ance Carmelo Salamone, che ci ha spinti a lanciare un messaggio a chi si mette al volante: usare la massima cautela, evitare comportamenti che possano mettere a rischio la propria vita o quella degli altri e mantenere alta l’attenzione stando che, purtroppo, le infrastrutture stradali non sono spesso nelle migliori condizioni possibili per mancanza di manutenzione da parte degli enti competenti”.
Non solo cartellonistica stradale per la città e manifesti distribuiti nelle scuole che recitano “Picciò, accura!”; sui canali social, Facebook e Instagram, a metterci la faccia dei testimonial d’eccezione, vedi il giornalista delle Iene Silvio Schembri, il giornalista di Teleacras Angelo Ruoppolo, o ancora la responsabile agrigentina dell’Associazione italiana Familiari e Vittime della Strada Carmelina Nobile, che si sono prestati a registrare dei video rivolgendosi direttamente ai giovani, marcando la frase “fate attenzione” utilizzando l’uso del dialetto siciliano.
“Dirlo in siciliano ‘Picciò accura’, commenta il presidente Salamone, ci permette di dare più sfumature al messaggio finale e forse anche di fare maggiormente breccia. L’invito è sempre uno: la vita, propria e altrui, è un valore assoluto ed è folle metterla a rischio per una notifica sul cellulare, per un bicchiere in più o, anche, per una buca stradale o per dell’asfalto non manutenuto. I dati ad oggi dei morti sulle strade sono di una vera e propria guerra e forse è arrivato il tempo di provare, tutti insieme, a dire basta”.