Per il sessantatreenne è un ritorno in Sicilia dove aveva già lavorato per circa vent’anni ricoprendo diversi ruoli tra Enna, Palermo e Trapani.
Si è insediato al palazzo del Governo di Agrigento il neo prefetto Salvatore Caccamo che prende il posto di Filippo Romano che dopo un anno e mezzo è stato trasferito, dal Consiglio dei ministri, a Vicenza.
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Agrigento, per Caccamo è un ritorno in Sicilia
Per il sessantatreenne è un ritorno in Sicilia dove aveva già lavorato per circa vent’anni ricoprendo diversi ruoli tra Enna, Palermo e Trapani.
“Arrivo in un momento nell’agrigentino in cui esprimerà cultura che sarà apprezzata in varie parti non solo del territorio regionale ma anche nazionale. Non dobbiamo andare a rilento con la pianificazione anzi, dobbiamo immediatamente intervenire e interloquire con gli stackeholders coinvolti nell’evento di Agrigento capitale della cultura 2025 per metterci all’opera affinché la macchina organizzativa e amministrativa possa divenire pienamente efficiente”.
Caccamo: “Conosco bene le realtà siciliane”
Nei suoi incarichi precedenti il neo prefetto di Agrigento si è occupato di sicurezza pubblica, gestione dei beni sottratti alla criminalità e protezione civile.
“Conosco bene la realtà siciliana, e so bene quanto il territorio dell’agrigentino sia difficile e complicato. La mia intenzione è quella di mettere al centro della mia agenda il cittadino, sopratutto quando parliamo di sicurezza”, sottolinea il neo prefetto parlando con la stampa. “Certamente nella mia agenda non mancherà il tema dell’immigrazione, i numeri al momento sono calibrati, e se ci sarà bisogno è chiaro che saremo in stretto con il dipartimento delle migrazioni”, ha detto il prefetto Caccamo che si augura e spera in un rapporto collaborativo con la comunità, ma anche con le forze di polizia, e la magistratura per costruire un sistema di sicurezza efficace, tanto repressivo quanto preventivo”, ha concluso Caccamo.