Agroalimentare, Italia Paese leader delle Igp in Europa - QdS

Agroalimentare, Italia Paese leader delle Igp in Europa

Agroalimentare, Italia Paese leader delle Igp in Europa

mercoledì 01 Settembre 2021

Tra le Regioni che hanno il maggior impatto delle Dop e Igp sul proprio Pil al primo posto c'è il Veneto con 3,9 milioni che precede di poco l'Emilia-Romagna

Le Ig (indicazioni geografiche) italiane sono cresciute da 695 a 876 (+181) dal 2010 al 2021, più di ogni altro Paese d’Europa. Sono i numeri che emergono dal convegno ‘Made in Italy agroalimentare e le indicazioni geografiche: le strategie per spingere la crescita’, in corso al Cibus di Parma, il 20/mo salone internazionale dell’alimentazione.

A snocciolare i dati è Mauro Rosati, direttore Fondazione Qualivita che ha condotto lo studio con Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare). Sono 3.358 le Ig dell’Unione Europea – aumentate di 757 dal 2010 al 2021 – che fanno registrare un fatturato di 75 miliardi l’anno. L’Italia mantiene il primato per numero di denominazioni e nel solo 2020 ha visto la registrazione di 14 prodotti (12 di cibo e due vini), facendo segnare numeri importanti: 180.000 operatori coinvolti e 285 consorzi di tutela riconosciuti. E con un valore di produzione delle Ig che dal 2003 al 2020 è salito da 5 a 17 miliardi di euro.

Cifre importanti anche per il valore all’export Dop e Igp che si attesta sui 9,5 miliardi (3,8 miliardi nel settore alimentare e 5,6 miliardi per quello vitivinicolo). “Il 100% delle province italiane – ha detto Rosati – ha un ritorno economico da Dop e Igp. Non c’è un singolo Comune o azienda che non faccia parte di una filiera che conduca alle Ig”.

Tra le Regioni che hanno il maggior impatto delle Dop e Igp sul proprio Pil al primo posto c’è il Veneto con 3,9 milioni che precede di poco l’Emilia-Romagna (3,5 milioni). Seguono Lombardia 2,1 milioni e Piemonte con 1,3 milioni.

“La sfida di oggi è valorizzare e aiutare le filiere nella sostenibilità affiancandosi alle indicazioni geografiche – ha detto Cesare Mazzetti, presidente Fondazione Qualivita – Dop e Igp sono l’elemento di maggior appeal verso i consumatori perché vogliono avere un riferimento molto preciso sulla provenienza dei prodotti che finiscono sulle loro tavole. Il nostro compito è tenere alta l’attenzione su tutto questo processo. E avere consorzi già organizzano la loro filiera che ci consentono di lavorare in modo più diretto, è fondamentale”.

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