Sostegni per gli affitti alle famiglie siciliane che hanno perso la casa - QdS

Sostegni per gli affitti alle famiglie siciliane che hanno perso la casa

Antonino Lo Re

Sostegni per gli affitti alle famiglie siciliane che hanno perso la casa

mercoledì 16 Febbraio 2022

Le famiglie che hanno perso la casa nella tragedia di Ravanusa e per le frane nei comuni di Polizzi Generosa e di Petralia riceveranno le somme necessarie a pagare i canoni d'affitto per un anno

Le famiglie che hanno perso la casa nella tragedia di Ravanusa e per le frane nei comuni di Polizzi Generosa e di Petralia riceveranno le somme necessarie a pagare i canoni d’affitto per almeno un anno. E’ stato deciso nell’incontro dell’Osservatorio regionale sulla casa, tenutosi a Palermo, presso l’assessorato regionale alle Infrastrutture. Ne danno notizia i sindacati degli inquilini, Sunia, Sicet, Uniat. In una nota, i segretari generali delle tre sigle, Giusi Milazzo, Santo Ferro e Giovanni Sardo valutano positivamente la decisione assunta nell’ambito dell’Osservatorio e gli altri impegni presi dai soggetti che ne fanno parte (sindacati, Anci, Iacp, Regione).

Il Fondo sostegno all’affitto

Verranno utilizzate per lo scopo il Fondo per il sostegno all’affitto, per il quale il Governo nazionale ha stanziato circa 15 milioni di euro a valere sull’anno 2021, che verrà rimpinguato da risorse regionali. Milazzo, Ferro e Sardo riferiscono di avere chiesto di “accelerare al massimo i tempi considerato che le circa 40 famiglie coinvolte nella tragedia di Ravanusa sono in gravissimo stato di disagio già da mesi”.

Il tema della morosità

L’osservatorio ha anche affrontato il tema della morosità incolpevole per gli assegnatari degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. “Abbiamo proposto – dicono i segretari di Sunia. Sicet, Uniat – che si elaborasse un intervento normativo ad hoc in modo da poter intervenire , con le opportune verifiche, sui tanti casi di famiglie in gravi difficoltà impossibilitate a pagare cifre consistenti di arretrati per i canoni non corrisposti proprio per le precarie condizioni economiche”.

Altro tema trattato è stato quello della creazione di una banca dati degli immobili confiscati alla mafia e di quelli pubblici non utilizzati di proprietà di aziende ospedaliere, Ipab, Comuni, da poter destinare a fini abitativi. “Va modificata sostanzialmente la concezione dell’edilizia popolare – sostengono Milazzo, Ferro e Sardo – che va reinsediata nei centri urbanizzati utilizzando gli immobili pubblici non utilizzati che contribuiscono per il loro abbandono al degrado delle città”.

Aumento degli sfratti

Sunia, Sicet e Uniat hanno poi sostenuto che anche a causa dell’acuirsi del disagio abitativo e dell’aumento degli sfratti “è indispensabile aumentare l’offerta di alloggi senza ulteriore consumo di suolo”. “La proposta è stata condivisa da tutti i partecipanti all’Osservatorio – riferiscono i tre esponenti sindacali – verificheremo che gli impegni presi vengano rispettati”.

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