Alcamo, castello Calatubo a pezzi, crolli nella “seconda corte” - QdS

Alcamo, castello Calatubo a pezzi, crolli nella “seconda corte”

Alcamo, castello Calatubo a pezzi, crolli nella “seconda corte”

martedì 12 Gennaio 2021

Ormai da anni si verificano continui cedimenti: solo in parte il perimetro messo in sicurezza. Compromesso il sottoscala della “Stanza dello scirocco” allo storico maniero della città

ALCAMO (TP) – Va ancora a pezzi il Castello di Calatubo, lo storico maniero caduto nel degrado a partire dagli anni ‘60. Ad aver ceduto le fabbriche della seconda corte: il crollo ha gravemente compromesso il sottoscala denominato “Stanza dello scirocco”.

Le piogge e le forti raffiche di questi giorni potrebbero essere la causa di questo cedimento. Ad aver denunciato quanto accaduto l’associazione “Salviamo il Castello di Calatubo” che da anni è impegnata nella salvaguardia del bene culturale: “Il sottoscala – afferma il presidente dell’associazione Stefano Catalano – conduceva ad un passaggio segreto che portava sul lato nord della rocca di Calatubo, in prossimità dei ripari sotto roccia frequentati in età preistorica. Da diversi anni la nostra associazione aveva segnalato sia all’amministrazione proprietaria del bene, sia alla sovrintendenza ai beni culturali di Trapani la necessità di piccoli e urgenti interventi per scongiurarne l’imminente crollo, ma si è riusciti soltanto a farlo includere nei prossimi lavori di ripristino del castello relativi al finanziamento del bando del Gal ‘Golfo di Castellamare’ che prevede dei lavori di restauro e rifunzionalizzazione del castello per circa 280 mila euro per un primo stralcio, recentemente finanziato”.

Il corridoio oggetto di quest’ultimo crollo prende il nome di “Stanza dello scirocco” in quanto nelle giornate di forte vento di scirocco il sottoscala diventava per gli abitanti del castello l’unico punto dove trovare frescura e ristoro per via delle correnti d’aria che provenivano dal cunicolo segreto. Il cedimento ha otturato rovinosamente questo ingresso. “Adesso – aggiunge Catalano – si spera che grazie alla nostra documentazione storica fotografica della struttura in origine, nei prossimi lavori, ormai in dirittura di partenza come ci ha assicurato l’amministrazione di Alcamo, si possa recuperare fedelmente, come prima, ciò che è stato perso della storica struttura”. è oramai da tempo che il Castello di Calatubo si sgretola pericolosamente. Due anni fa furono installati dei puntelli per provare a salvare dai crolli questa storica struttura.

L’intervento fu realizzato d’intesa tra i tecnici del Comune e i volontari dell’associazione “Salviamo il Castello di Calatubo”. I puntali furono piazzati nelle aree più critiche dell’antico maniero, in zone dove già si era verificato parzialmente un collassamento della struttura. L’attrezzatura venne acquistata direttamente dai volontari dell’associazione mentre i tecnici comunali hanno materialmente deciso dove piazzarli e provveduto anche alla loro installazione. Interventi che si resero necessari dopo che negli ultimi mesi emersero i cedimenti delle colonne dei magazzini dove un tempo si produceva il rinomato vino reale, pluripremiato in tutta Europa, e della torretta settecentesca. Ma sono altre le aree a rischio: ad esempio la cupola che si trova nella parte araba del Castello, e poi “Il mastio” (incorporato nel palazzo fortificato). Quest’ultima parte è la più pericolante: mancano alcune pietre alla base e tra l’altro questa struttura ha già subito diversi crolli dal momento che un tempo era alta 15 metri. Tutte parti di un sito di straordinaria bellezza che davvero presto potrebbe diventare poco più che un rudere.

C’è anche il “Piano nobile” che rischia: il corridoio antistante le cucine è evidentemente curvato, ha profonde crepe anche la cosiddetta area del “salone delle feste”. Così come il sottoscala e l’accesso al passaggio segreto che in tutta evidenza necessita di un puntellamento. Senza dimenticare gli evidenti segni di rischio cedimento nell’arco di accesso al palazzo fortificato antistante il mastio. Va sgretolandosi anche la “torre dei colombi” che risale al IX secolo e la “torre dei magazzini” che ha già mostrato segni di cedimento.

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