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Alleanze sconvenienti

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Alleanze sconvenienti

Giovanni Pizzo  |
lunedì 01 Agosto 2022

L’unico tema che emerge da questa frenesia di alleanze, in una già assurda e frenetica campagna elettorale estiva, è la convenienza.

L’unico tema che emerge da questa frenesia di alleanze, in una già assurda e frenetica campagna elettorale estiva, è la convenienza.

Lo schema che si sta tentando di rappresentare è quello di un nuovo è più scadente bipolarismo, destra resto del Mondo, putiniani contro atlantisti, Letta contro Meloni.

Tutto in una semplificazione atroce ed anche stupida. Come si può definire Fratoianni atlantista? O la Meloni putiniana? Certamente la sua vicinanza ad Orban non aiuta, anche se lei è più orientata ad ovest verso la destra spagnola che ad est.

La verità è che tutto sto casino, queste incoerenze che dovrebbero mettere insieme Calenda e Di Maio, Bonino e Speranza, Renzi si è già tirato fuori, in un fronte contro la destra, nel più classico schema del maggioritario d’antan antiberlusca, non è determinato da temi, idee o visioni di futuro sociale e politico.

È esclusivamente frutto di una pessima legge elettorale costruita, da cui la nemesi, dal PD. Si chiama appunto Rosatellum, da Ettore Rosato, ai tempi capogruppo del PD. Ci si mette insieme esclusivamente per la quota del 30% dei collegi uninominali, che sono l’attuale oggetto del contendere tra le due alleanze elettorali attuali.

Abbiamo fatto cadere il governo Draghi per 221 seggi in un parlamento di 600 dopo la pazzesca riforma, che incrina la rappresentanza democratica dei territori, votata con la complicità del PD. Qua non è in gioco il governo del Paese, che difficilmente sarà frutto, in un quadro così impazzito, di elezioni. Non sono in gioco le soluzioni per l’Europa, il PNRR che rischia di allontanarsi, l’autonomia energetica o prossimamente alimentare.

Sono in gioco solo quei 221 collegi che possono dare una fugace leadership che si infrange sulle divisioni insite prima delle elezioni e sottaciute per convenienza. Una convenienza effimera e fragile rispetto alle crisi ed alle necessità di governo che l’Italia ha davanti.

Io dubito che questo quadro di rappresentazione politica possa reggere. Bisogna rifuggire dall’idea di portare il paese al voto per eleggere una parte del Parlamento mentre le identità, e le profonde diversità, di tutti emergono nella parte proporzionale del voto. È un suicidio annunciato. Penso che per quanto antipatico a tutti Renzi abbia ragione e Calenda se non vuole essere irrilevante lo seguirà. Qua il problema non è spaccare il fronte antimeloniano, che non ha ragione di esistere, ma fare politica per il Paese. Dare razionalità ad un sistema che incita l’irrazionalità degli italiani. Ma se tutti sono irrazionali perché battersi per la razionalità?

Perché non viviamo in un mondo chiuso, in un sovranismo isolato. Perché coloro che sono fuori dal Paese, da Putin a Biden, dai cinesi ai turchi, sono molto più cinici e razionali di noi. E se un fesso con il fucile incontra uno scaltro con la pistola, il fesso con il fucile è un uomo morto. Ce l’ha insegnato un grande Sergio Leone accompagnato da un altrettanto immenso Ennio Morricone. Così è se vi pare.

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