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Alloggi popolari in Sicilia, cresce il limite di reddito per l’accesso: le info

Alloggi popolari in Sicilia, cresce il limite di reddito per l’accesso: le info
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Sale a quasi mille euro in più il tetto stabilito rispetto all’anno scorso: si può concorrere fino a quasi 18 mila euro. La Regione ha applicato una serie di parametri tra cui la variazione media dell’indice dei prezzi al consumo Istat

PALERMO – Il costo della vita è aumentato in maniera più che importante negli ultimi anni e non si può non tenerne conto per l’attribuzione degli alloggi popolari alle famiglie che ne fanno richiesta. È così che l’assessorato regionale alle Infrastrutture e alla mobilità ha deciso di aggiornare il limite massimo di reddito annuo complessivo del nucleo familiare per concorrere all’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Alloggi popolari, reddito minimo più alto nel 2024

Se nel 2023 tale valore era fissato a 16.859,34 euro, nel 2024 è stato aumentato a 17.870,90 euro, sulla base della variazione media dell’indice dei prezzi al consumo (Foi), calcolata dall’Istat, relativa all’anno 2023. Lo scorso anno il Foi è aumentato del 6%, per cui è stato possibile alzare la soglia di poco più di mille euro. In tal modo si andrà ad ampliare la platea di famiglie che potranno presentare la propria candidatura e tentare di accedere a quello che sarebbe una esigenza primaria di tutti, un luogo sicuro in cui vivere, eppure per molti è una chimera.

Un diritto che ormai sembra essere un privilegio, considerato che in Sicilia nel 2022, secondo i dati della segretaria nazionale Unione inquilini, sono stati oltre 2 mila i provvedimenti di sfratto emessi, l’11% in più rispetto al 2021; ancora, 7.084 le richieste di esecuzione, con un aumento del 232%, e 1.602 sono stati gli sfratti eseguiti con la forza pubblica, il 258% in più rispetto all’anno precedente.

La crisi abitativa siciliana molto critica

Senza dubbio la pandemia ha dato un brutto scossone a molti che si trovavano già sul filo del rasoio, e la guerra in Ucraina, con la conseguente crisi energetica, ha visto molte persone rimanere completamente a terra sul piano economico, senza neanche un tetto sulla testa. La crisi abitativa siciliana è ancora più critica che nel resto della penisola, considerato che le richieste di esecuzione sono cresciute del 200%.

E la situazione non sembra essere destinata a migliorare: il termine del blocco degli sfratti, introdotto in periodo pandemico e operativo sino a dicembre 2021, ha fatto precipitare la situazione. Da una parte, l’eliminazione di tutte le misure assistenziali, come il bonus affitti e il contributo per i morosi incolpevoli, a cui si va ad aggiungere la soppressione del reddito di cittadinanza, con una notevole riduzione di nuclei familiari che potranno avere accesso in maniera regolare a sostegni al reddito tali da permettere di pagare un affitto.

E altrettanto gravi sono i problemi per chi una casa ce l’ha ma ha serie difficoltà a mantenerne il possesso. Secondo uno studio a livello nazionale dell’osservatorio “Salva la tua casa”, si prevede per il 2024 un possibile aumento delle aste immobiliari, con un numero stimato compreso tra 160.000 e 180.000, circa il 12% in più rispetto al 2023.

Nel 2023 sono andati all’asta 59.816 unità immobiliari

Nel 2023, nei primi sei mesi dell’anno sono andati all’asta 59.816 unità immobiliari. Le conseguenze sono tante: innanzitutto, la riduzione del valore degli immobili all’asta: nel 2023 in media è stato perso circa il 65% del valore, mentre nel periodo che va dal 2017 al 2022 la media era del 45%. Ciò significa che il debitore, oltre a perdere la casa, rimane esposto per buona parte del debito totale, non potendo così risolvere la propria condizione di fragilità economica.

Trovare una nuova casa, poi, diventa un problema non indifferente: visto il netto rallentamento delle compravendite, a causa dell’instabilità e dell’insicurezza dovuta a quanto successo negli ultimi anni, il mercato degli affitti ha visto lievitare i prezzi, con aumenti, dal 2016 ad oggi, di circa il 52%. In un solo anno, tra gennaio 2023 e gennaio 2024, gli aumenti sono stati del 14%. Anche solo tentare di accedere un mutuo, poi, è altrettanto difficile, considerata la stretta che le banche hanno dato a tale istituto finanziario, con la continua e sempre maggiore richiesta di garanzie a supporto.