Passaggio Almaviva-Gpi, non tutti lavoratori pronti a firmare - QdS

Almaviva Catania-Gpi, non tutti i lavoratori pronti a firmare: atteso collocamento ex 1500

Almaviva Catania-Gpi, non tutti i lavoratori pronti a firmare: atteso collocamento ex 1500

Salvatore Rocca  |
giovedì 19 Gennaio 2023

Alcuni lavoratori di Almaviva Catania potrebbero decidere di non siglare l'intesa per il passaggio con Gpi. Ecco perché e cosa potrebbe accadere.

Avverranno tra il 24 e il 27 gennaio, nella sede Netith, di Paternò, le conciliazioni e il passaggio dei dipendenti Almaviva di Catania che operano nella commessa Vodafone alla nuova azienda, la Gpi, che ha ottenuto l’appalto per la gestione del call center della società di telecomunicazioni.

Il passaggio riguarderà tutti i lavoratori che firmeranno le clausole sociali e la sede operativa di lavoro sarà proprio a Paternò, dove Gpi ha acquisito un capannone. Non tutti i dipendenti, comunque, sembrerebbero essere intenzionati a siglare l’accordo.

Almaviva Catania, perché non tutti potrebbero firmare

“Sappiamo già che ci sono dipendenti che, essendo part-time e pensando alla distanza e agli orari, oltre al fatto che l’azienda vuole lavoratori prettamente in sede e non in smart working, potrebbero decidere di non firmare l’intesa”. A spiegarlo a QdS è Angelo Arcarisi, segretario provinciale della federazione Ugl Telecomunicazioni che ha seguito da vicino il percorso degli operatori Almaviva in questi difficili mesi di trattativa e speranze.

Il segretario sottolinea che “qualora queste persone non dovessero firmare l’accordo, rinunciando alla possibilità del passaggio, rimarranno dipendenti Almaviva con eventuale licenziamento nel momento in cui l’azienda chiuderà”.

Almaviva Catania, operatori mancanti saranno presi da 1500

“Siamo riusciti a trovare un accordo con Gpi secondo il quale queste persone potranno essere sostituite da altre che sono invece in carico al servizio 1500 e che prima lavoravano per Vodafone. L’azienda, dopo aver visionato il curriculum, farà una selezione del personale”, aggiunge.

“Se su 399 dovessero passarne 397, i due lavoratori mancanti verranno presi dal bacino del 1500 e saranno assunti alle stesse condizioni di chi ha firmato il passaggio delle clausole sociali. Stessa cosa avverrà se dovessero essere 10, 15 o 20″.

Il risultato dell’accordo tra le parti soddisfa la federazione Ugl Telecomunicazioni, perché “andranno a diminuire le persone che si trovano su 1500 e quelle che rischiano di restare senza lavoro e che ci preoccupano tanto”.

Si attende la collocazione di altri lavoratori

Adesso si attendono indicazioni da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per quanto riguarda l’apertura, da parte di altri committenti come Vodafone, Trenitalia o Tim, all’assunzione di operatori attingendo al bacino del 1500. Una questione che, com’è ben noto, riguarda direttamente le città di Catania e Palermo.

Tra questi ci sono molti dipendenti che potrebbero essere acquisiti nei reparti IT in quanto in possesso di certificazioni valide. “A Catania ci sono gli ex lavoratori Vodafone, mentre a Palermo sono presenti gli ex dipendenti di altre commesse come Tim. Tutto questo dovrebbe aiutarci a trovare una collocazione per tutti i lavoratori. In questo momento c’è un lavoro in itinere“, conclude.

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