La prossima settimana (giorno 17) un nuovo incontro a Roma per difendere il futuro occupazionale di 620 lavoratori (di cui 570 a Palermo). Forte preoccupazione da parte dei sindacati
PALERMO – È stato un incontro interlocutorio (o, per usare le parole dell’Amministrazione comunale, “una falsa partenza”) il tavolo ministeriale sulla vertenza Almaviva che si è svolto martedì pomeriggio a Roma al ministero del Lavoro.
Oltre al capo di Gabinetto, al segretario generale e al direttore generale della Divisione Rapporti e Condizioni di lavoro del ministero, erano presenti i rappresentanti di Almaviva, Covisian e Ita. Le parti si sono aggiornate al 17 settembre per un nuovo vertice ma per il momento dal primo round romano non sono emerse certezze né rassicurazioni per i 620 lavoratori di Palermo (570) e Rende (50) che per vent’anni hanno gestito l’assistenza ai clienti Alitalia e che adesso rischiano di ritrovarsi con un pugno di mosche in mano.
Ita, la nuova compagnia aerea controllata dal ministero delle Finanze, ha deciso di affidare il servizio alla Covisian senza far scattare la clausola sociale che avrebbe consentito di far transitare i 620 dipendenti nella società che ha rilevato la commessa. L’unica nota positiva, secondo quanto scrivono in una nota congiunta le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, sarebbe “la dichiarazione di Covisian a voler continuare il servizio da Palermo e Rende”. Nessuna indicazione, però, sui tempi e sui numeri, come si sottolinea ancora nella nota: “Sul tema del perimetro Covisian, sostenuta da Ita, ha evidenziato l’attuale impossibilità a poter prevedere tempistiche precise per l’assorbimento delle persone e, giustificandosi dietro la strutturazione del bando di gara, la disponibilità ad assumere al terzo livello senza scatti di anzianità. Trattandosi di un cambio di appalto non si può prescindere dall’applicazione di quanto previsto dalla clausola sociale. Sulla questione dei volumi, pur comprendendo le difficoltà della fase di avvio, non è possibile immaginare soluzioni che non prevedano il mantenimento dell’intero perimetro occupazionale”.
Le organizzazioni sindacali hanno confermato “la forte preoccupazione che pervade tutti i lavoratori interessati, pur apprezzando la costituzione del tavolo. Al momento non si può che costatare come le distanze siano considerevoli e, per certi versi, preoccupanti. Per questi motivi si confermano tutte le iniziative di lotta nazionali e territoriali. Il governo ha aggiornato il tavolo al 17 settembre. Per quella data occorre che tutte le parti in gioco, a partire da Ita, vogliano davvero lavorare per risolvere una situazione che rischia di diventare ingestibile”.
La mobilitazione dei lavoratori, dunque, prosegue: mercoledì pomeriggio al Foro Italico si è tenuta un’assemblea cittadina organizzata dai sindacati confederali, giovedì invece sciopero. Intervenendo all’assemblea cittadina il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore al Lavoro Giovanna Marano hanno parlato, come già accennato, di “falsa partenza”. “L’Amministrazione comunale – hanno detto – chiederà che il prossimo tavolo a Roma superi l’attuale gravissima condizione per difendere la dignità e l’occupazione dei lavoratori Almaviva. Quello a cui stiamo assistendo è una vera e propria provocazione alla città di Palermo perché in una realtà in cui diecimila occupati hanno visto rispettata la clausola sociale anche da multinazionali private, adesso rischiano di perdere il proprio lavoro a causa di un’azienda pubblica che non intende rispettarla”.
“Abbiamo sollecitato, lo scorso agosto – hanno aggiunto – un incontro con i ministri Andrea Orlando e Giancarlo Giorgetti. Il tavolo di ieri (martedì, ndr) rischia di essere una falsa partenza, per questo attendiamo il prossimo incontro del 17 settembre e ci auguriamo che questa provocazione possa finire. Almaviva ha garantito occupazione a migliaia di donne e uomini”.
“Non consentiremo – hanno concluso gli amministratori – che dal Sud, da Palermo, parta una scorciatoia dei diritti dopo anni di cattiva gestione e abusi da parte di una governance che sta facendo pagare ai lavoratori il costo di un tentativo goffo di presentarsi in regola al cospetto europeo violando clausola sociale e diritti dei lavoratori. L’applicazione della clausola sociale è fondamentale perché significa riconoscere la dignità dei lavoratori, ai quali l’Amministrazione non farà mai mancare il proprio sostegno”.