Se Cristo si è fermato ad Eboli, l’alta velocità lo farà in Calabria. Non ci sono progetti per una linea veloce come nel resto d’Italia, per l’Isola, e la conferma è arrivata da un comunicato che parla dello stato dell’infrastruttura ferroviaria in Italia, dove la Regione non viene praticamente nominata se non in maniera piuttosto marginale, ma di concreto poco, a parte quello che già conosciamo, ovvero la Palermo-Catania e il Ponte (ma quello è un altro discorso).
Dov’è la Sicilia?
Si parla, molto blandamente, di “uno sviluppo infrastrutturale della Sicilia per beneficiare del sistema alta velocità da Palermo a Milano”, ma è già noto che il potenziamento del collegamento Palermo – Catania – Messina è al massimo una “velocizzazione”, un’alta capacità (anche in ritardo, molto in ritardo sulla tabella di marcia, come ha scritto il Quotidiano di Sicilia qualche giorno fa) ma niente di paragonabile a quello che c’è nel resto d’Italia. I Frecciarossa arrivano già in Calabria, ora ci sarà un’ulteriore svolta da quelle parte.
Il progetto
Il Gruppo FS gestisce circa 17mila chilometri di linee ferroviarie con oltre 1.600 gallerie, 23.000 ponti e viadotti e 2.200 stazioni. Un’infrastruttura che ha accompagnato e accompagna lo sviluppo economico e sociale del Paese, e che necessita costantemente di manutenzione e potenziamento.
Oltre a eseguire interventi di manutenzione per il rinnovo della rete esistente, il Gruppo FS è impegnato nella realizzazione di nuove linee ferroviarie per eliminare i divari infrastrutturali ancora esistenti tra Nord e Sud e per affiancare infrastrutture più capillari alla rete alta velocità, che fino a oggi ha visto il suo principale sviluppo nell’asse Torino – Milano – Roma – Salerno. Tra le opere in corso di realizzazione c’è la Brescia-Verona-Padova e, per potenziare il Sud, rientrano il completamento della linea Napoli-Bari, il nuovo collegamento Salerno-Reggio Calabria e lo sviluppo infrastrutturale della Sicilia per beneficiare del sistema AV da Palermo a Milano.
Le opere strategiche al sud senza la Sicilia
RFI è impegnata nella realizzazione di 44 opere strategiche di cui 26 finanziate con fondi PNRR. Per quanto riguarda il sud Italia, fiore all’occhiello la Napoli-Bari, la prima e più avanzata opera nel Sud Italia, la cui realizzazione permetterà di viaggiare da Bari a Napoli in 2 ore a Roma in 3 ore, e collegare inoltre Lecce e Taranto alla Capitale in 4 ore;
Progetti anche per la Salerno-Reggio Calabria, un itinerario passeggeri e merci strategico per la connessione tra il nord e il sud del Paese, con interventi che garantiranno una maggiore accessibilità al sistema ferroviario e la possibilità di sviluppare nuovi traffici viaggiatori lungo l’asse nord-sud della penisola, a beneficio anche dei collegamenti da e per la Sicilia.
Cosa rimane alla Sicilia
Ecco, da e per la Sicilia, ma non in Sicilia. Un particolare certamente non da poco. Si andrà più veloci in trano dal Nord fino a Villa San Giovanni o Reggio Calabria, da lì in poi niente più alta velocità. Curioso, tra l’altro, dato che la Sicilia è la più grande regione d’Italia, dunque con distanze notevoli, anche tra una grande città e l’altra. Invece, niente da fare. I Frecciarossa o i treni veloci Italo, scordiamoceli.
I progetti per l’Isola
In atto c’è il progetto che prevede il potenziamento del collegamento Palermo – Catania – Messina. Per la linea Messina – Catania un collegamento a doppio binario elettrificato tra Fiumefreddo – Giampilieri;
Per la linea Palermo – Catania: tratti di doppio binario tra Bicocca – Catenanuova e tra Fiumetorto – Lercata, e tratti di semplice binario, affiancato a linea storica, tra Lercara – Catenanuova. In una seconda fase buona parte dei tratti di singolo binario saranno adeguati a doppio binario elettrificato e anche la sistemazione del Nodo di Catania.
L’intero intervento consentirà, nelle intenzioni, una significativa crescita della competitività del trasporto viaggiatori su ferro, rispondendo alle esigenze di mobilità in termini di riduzione dei tempi di percorrenza, regolarità e frequenza.
Maggiore velocità ma niente alta velocità
Il nuovo collegamento Palermo- Catania permetterà di ridurre, a regime, i tempi di percorrenza attuali di circa 60’, collegando le due città metropolitane in 2 ore, rispetto alle 3 ore attuali. La nuova infrastruttura consentirà di rivedere il modello di servizio, che prevede la velocizzazione dei collegamenti fra le principali città siciliane. Il nuovo collegamento tra Messina e Catania permetterà di ridurre i tempi di viaggio tra le due città da 1 ora e 15 min attuali a 45 minuti.

