Amat nel caos per i tagli regionali al Tpl. Il Comune: “Conseguenze catastrofiche” - QdS

Amat nel caos per i tagli regionali al Tpl. Il Comune: “Conseguenze catastrofiche”

Gaspare Ingargiola

Amat nel caos per i tagli regionali al Tpl. Il Comune: “Conseguenze catastrofiche”

martedì 04 Giugno 2019

Si fanno i conti con gli effetti del mancato accordo tra Governo Musumeci ed Esecutivo nazionale. A rischio il futuro del tram e una serie di servizi già pronti a partire durante i mesi estivi

PALERMO – Dal prossimo mese di luglio i finanziamenti regionali per il settore dei trasporti pubblici urbani ed extraurbani (privati o comunali) in Sicilia potrebbero essere quasi dimezzati, costringendo Comuni e aziende a tagliare in maniera drastica corse e servizi.

È l’effetto del mancato accordo tra Palazzo d’Orleans e il Governo nazionale sulla possibilità di spalmare in trent’anni il disavanzo regionale (560 milioni di euro): Roma vorrebbe che una parte di questo debito venisse estinta nei prossimi tre anni, Palazzo d’Orleans chiede di poterlo fare in dieci. La trattativa va avanti da mesi, ma in attesa di un esito ancora tutto da scrivere la Regione ha deciso di prepararsi al peggio congelando alcuni capitoli di spesa, inclusi i finanziamenti al trasporto pubblico.

Per questo, il Dipartimento Trasporti ha annunciato con una nota a Comuni e aziende un possibile “accantonamento temporaneo negativo”, ossia un congelamento dei fondi: lo stanziamento per il Tpl nella Finanziaria 2019, inizialmente pari a oltre 160 milioni, subirà un taglio draconiano di oltre il 47%, quasi la metà, ovvero circa 48 milioni.

La scure calerà anche sul trasporto pubblico di Palermo, dove le conseguenze potrebbero essere “catastrofiche” per l’Amat, a detta dell’assessore comunale alla Mobilità Giusto Catania: “Questo provvedimento avrà effetti catastrofici sulla qualità del servizio urbano nella città di Palermo, mettendo a rischio l’esercizio nell’intera rete cittadina, su ferro e gomma. Intanto saranno compromesse le innovazioni al servizio pensate per l’estate: navette nelle borgate marinare e servizio notturno in Ztl. Con un colpo di penna si distrugge tre mesi di lavoro. Questo brutto colpo non fermerà l’azione futura del Comune di Palermo che continuerà a pianificare, progettare ed investire sulla mobilità sostenibile e sull’ampliamento del tram”.

Nell’immediato, però, l’Amat, che nell’ultimo anno ha sofferto una crisi finanziaria molto seria con la rinuncia ai disallineamenti e con un capitale sociale ridotto all’osso, rischia di perdere altri 7 milioni su un finanziamento regionale di circa 34: significa mettere a rischio il tram (che già di suo non gode di finanziamenti regionali e viene mantenuto dal gommato) e le corse degli autobus.

Non a caso di recente i sindacati hanno dichiarato lo stato di agitazione. Fra le motivazioni, “il ritardo nella firma del nuovo contratto di servizio; del nuovo piano industriale e del piano di risanamento; del rilancio dell’impianto commerciale; l’urgente inascoltato bisogno di nuovo personale in particolare autisti; il mancato turn over per diverse figure professionali; la costosa esternalizzazione di alcuni servizi”, hanno scritto in una nota congiunta Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl, Cobas e Orsa.

“Se non otterremo presto una convocazione – hanno concluso – siamo pronti a indire lo sciopero di tutti i lavoratori. Il capitale sociale che era di 99 milioni si è ridotto a 36, chiediamo subito la ricapitalizzazione. La situazione non può continuare, ormai in autoparco restano ogni giorno per mancanza di personale ben 50 vetture, la nostra protesta è anche a tutela dei cittadini che hanno diritto a un servizio efficiente”.

“Se la Regione Siciliana confermerà il taglio – ha rincarato la dose il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Dario Chinnici – da luglio il trasporto pubblico locale di Palermo sarà alla paralisi. Il Governo Musumeci fermi questa follia e ritiri un atto scellerato, la cui responsabilità cade anche sul governo Conte che continua a ignorare la Sicilia”.

Anche l’AnciSicilia è intervenuta ieri sull’argomento, con una nota a firma del presidente Leoluca Orlando e del segretario generale Mario Emanuele Alvano.

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