Amp Zingaro-Scopello, è il progetto lanciato con una campagna crowdfunding dal Centro Studi Isvam di Palermo, e permetterà di istituire un'Amp tra San Vito Lo Capo e Castellammare del Golfo
L’istituzione di una innovativa Area Marina Protetta
sotto la costa della riserva dello Zingaro, tra San Vito Lo Capo
e Castellammare del Golfo. E’ questo l’obiettivo del progetto “Amp
Zingaro-Scopello”, lanciato con una campagna di crowdfunding dal Centro
Studi Isvam di Palermo, associazione con sede a Palermo impegnata
nella ricerca e sviluppo dell’agricoltura mediterranea sostenibile.
Il progetto punta ad andare oltre quanto viene dal
legislatore comunemente definito in termini di istituzione dell’Amp e
permetterà sia la tutela ambientale che la fruizione da parte di turisti
attenti all’ambiente e operatori economici della zona attraverso uno
stazionamento per natanti, la certificazione di pesca sostenibile, immersioni
didattiche, campi di volontariato, una premialità economica per i pescatori che
si occuperanno di conferire la plastica rimasta incagliata nelle reti e
l’istituzione di una caletta della riserva destinata alla pratica del
naturismo.
Ma questi saranno solo alcuni degli obiettivi del progetto.
“Una semplice suddivisione in zone A-B-C, con le relative limitazioni
imposte dalla legge, a nostro avviso, non apporterebbe niente di nuovo e non
aumenterebbe, di fatto, la protezione delle acque poiché queste, già oggi, sono
oggetto di particolare attenzione da parte di residenti della zona, di turisti
e diportisti”, spiega Massimo Mirabella, presidente
dell’associazione Isvam e una passata esperienza da addetto stampa del ministro
dell’Ambiente.
“Ben vengano quindi – aggiunge – campi di ormeggio con
boe intelligenti, che permetteranno lo stazionamento dei natanti senza
compromettere la Posidonia o il transito e stazionamento di barche a
vela”. Il futuro delle Amp, stando al progetto che verrà presentato a
giorni all’assessore regionale del Territorio e dell’Ambiente Toto Cordaro,
prevede, fra le altre cose, un ruolo attivo dei piccoli pescatori costieri,
veri guardiani della risorsa mare e di tanti volontari che si occuperanno di
raccogliere le pericolosissime plastiche abbandonate, ma anche di informare con
materiali bilingua turisti e diportisti sulle corrette pratiche di fruizione
dell’area.
Con l’arrivo dell’estate verrà poi lanciato il bollino “Pescato
dello Zingaro”, che permetterà agli acquirenti di acquistare il
prodotto pescato in quel tratto di mare, frutto di un lavoro responsabile di
piccola pesca effettuato con sistemi tradizionali e non invasivi e allo stesso
tempo consentirà ai pescatori di guadagnare qualche euro in più come
riconoscimento per il lavoro di raccolta della plastica, incagliata nelle reti.
Riserva terrestre ed area marina protetta si potranno,
infine integrare dando la possibilità a piccoli produttori agricoli e ai
pescatori costieri di avvantaggiarsi produttivamente e commercialmente di
questa grande risorsa.