Anci Sicilia, Paolo Amenta nuovo presidente - QdS

Anci Sicilia, Paolo Amenta è il nuovo presidente: eletto all’unanimità

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Anci Sicilia, Paolo Amenta è il nuovo presidente: eletto all’unanimità

Raffaella Pessina  |
martedì 31 Gennaio 2023

Il sindaco di Canicattini Bagni è stato eletto durante l'Assemblea congressuale al San Paolo Palace di Palermo

Paolo Amenta è stato eletto all’unanimità nel corso della XII Assemblea Congressuale Anci sul tema: “Gli Enti Locali dell’Isola tra autonomia speciale e autonomia differenziata”. Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, nel siracusano, è vicepresidente uscente ed è stato l’unico a candidarsi alla massima carica dell’Anci regionale.

Succede a Leoluca Orlando, in carica dal 2014. Presenti oltre agli esponenti dell’Anci, anche il Prefetto di Palermo, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, una rappresentanza dei deputati regionali, dei sindacati e naturalmente dei comuni dell’isola.

Amenta: “Accetto con onore, bisogna lavorare insieme per territori”

Accetto con onore e con orgoglio la carica di presidente dell’Anci Sicilia e ringrazio Leoluca Orlando per il lavoro fin qui svolto e i sindaci di Palermo, Messina, Trapani, Caltanissetta e Siracusa che, in prima battuta, hanno sostenuto la mia candidatura. Sono commosso per la fiducia che mi stanno dimostrando. Una fiducia che si è basata sulla presentazione di una lista unica che non ha fatto altro che cementare il percorso unitario dell’Associazione”, ha dichiarato Paolo Amenta.

“La strada da percorrere nell’immediato futuro non sarà sicuramente agile per gli enti locali, soffocati come sono dalle disuguaglianze e da una fragilità economica aggravata dalla pandemia. Ma ci impegneremo ancora di più per una radicale inversione del trend negativo che ha, purtroppo, caratterizzato la realtà di questi ultimi anni”, ha sottolineato.

Il neo presidente Amenta ha poi presentato la propria relazione sottolineando i temi fondamentali che caratterizzano la vita degli enti locali: dal progressivo assottigliarsi del fondo delle autonomie locali alla gestione integrata dei rifiuti e delle acque, dalla gestione delle risorse del Pnrr all’adeguamento delle indennità per gli amministratori locali, dall’autonomia differenziata alla sanità. A conclusione dell’intervento il presidente Amenta ha sottolineato ancora una volta la “necessità di lavorare tutti insieme per valorizzare i territori e per assicurare un futuro più sereno ai siciliani”.

Orlando: “Autonomia inaccettabile per com’è concepita”

Leoluca Orlando, presidente Anci regionale uscente, è intervenuto toccando i temi più dibattuti in questo periodo in Sicilia. In particolare, ha voluto parlare del progetto di autonomia differenziata, criticandolo e definendolo “così com’è stato concepito, inaccettabile”.

Orlando ha ribadito che i sindaci hanno bisogno di essere ascoltati, così come l’Anci Sicilia, costretta fino ad oggi a partecipare a tavoli bilaterali Stato Regione, dove non vengono fornite risposte precise su quelli che saranno gli impegni futuri a livello di infrastrutture, di immigrazione, di Reddito di Cittadinanza.

Lagalla: “Palermo ha 200 milioni di avanzo, siamo penalizzati”

È intervenuto anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che ha lamentato le polemiche nate attorno al tema delle indennità dei sindaci “come se fossimo i bambini che stanno rubando la marmellata. È umiliante – ha detto Lagalla – sono tornato a guadagnare quanto guadagnavo da giovane assistente universitario”. Il sindaco di Palermo ha ribadito che è necessaria una migliore regolazione delle norme sulla finanza locale. “Abbiamo trasferimenti regionali che vengono spesso decapitati dai vincoli che li appesantiscono, le cosiddette riserve – ha detto Lagalla – che non garantiscono equità, ammazzano il principio della eguaglianza e mettono in difficoltà tutti i sindaci”.

“Penso che si debba riprendere su questo un tavolo di confronto nazionale”. Lagalla ha lamentato il contenuto di una norma nazionale per i comuni in dissesto o pre-dissesto ai quali viene inibita la possibilità di utilizzare l’avanzo vincolato. “Palermo ha 200 milioni di avanzo vincolato ma ne può utilizzare solo 20 milioni. Così l’amministrazione viene penalizzata due volte”.

Enzo Bianco: “Norme penali colpiscono sindaci”

Il presidente nazionale Anci Enzo Bianco ha messo il punto sulle norme penali come l’abuso d’ufficio che spesso colpiscono i sindaci, che vengono messi alla gogna. “Solo il 3% delle iniziative penali promosse in materia di abuso di ufficio contro i sindaci e che vengono sparate sui giornali si conclude con una sentenza di condanna mentre le assoluzioni passano quasi sotto silenzio”.

Bianco ha detto di avere chiesto di modificare la norma, evitando le estremizzazioni. Il Prefetto Maria Teresa Cucinotta ha posto l’accento su tre temi: legalità, cambiamento e collaborazione. “La nostra autonomia speciale che una volta era sprecata, adesso sta diventando, dalla riforma del titolo V° uno svantaggio. C’è bisogno di maggiore collaborazione da parte dei degli enti locali perché la Sicilia ha il marchio della mafia e la possibile permeabilità degli enti locali a questo fenomeno vede le prefetture impegnate nella salvaguardia di questo principio non può non porre un problema di cambiamento in termini di mentalità da parte di tutti”.

Appassionato l’intervento del presidente dell’Ars Michele Galvagno che si è detto sempre disponibile a collaborare con i rappresentanti dei comuni per aiutarli nel loro difficile compito ed ha riferito di aver voluto partecipare all’assemblea dei consigli regionali per conoscere le esperienze delle altre regioni e portare la propria. A questo proposito nel corso dell’ultima di queste riunioni, Galvagno ha fatto presente come la tanto richiesta autonomia differenziata, soprattutto dalle regioni del Nord, come il Veneto, avrà una validità nel momento in cui tutte le regioni saranno allo stesso nastro di partenza, ribadendo che prima la Sicilia andrà portata a livello delle altre regioni e poi si potrà attuare l’autonomia.

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