"Governo vicino ai luoghi che soffrono", il ministro risponde alle domande del QdS sul bando "Sport e periferie", sui progetti del Pnrr e sui sostegni alle famiglie in difficoltà.
Con la visita dell’8 maggio al quartiere San Cristoforo, il ministro dello Sport Andrea Abodi è stato il primo rappresentante dello Stato a recarsi nello storico quartiere popolare catanese. La ventiquattro ore a Catania dell’ex presidente Figc ha compreso anche un incontro allo stadio “Angelo Massimino” svolto con il presidente del Catania Ssd, Ross Pelligra, per supervisionare l’andamento dei lavori in corso sulla struttura e finanziati per sei milioni di euro da fondi europei.
Il clou della giornata è però stato l’incontro organizzato nel centro di prossimità territoriale “Città dei Ragazzi”, in via Gramignani 128, dove Abodi ha parlato a centinaia di ragazzi che intorno al calcio stanno costruendo una passione che li allontana dalla strada.
All’appuntamento organizzato nel cuore degli Angeli Custodi è stata presente anche la prefetto, Maria Carmela Librizzi.
Il ministro Andrea Abodi a Catania su sport ed educazione
“Stiamo andando nei quartieri di Catania per trovare punti di aggregazione che permettono ai ragazzi delle zone più difficili di vivere l’essenza dello sport, è importantissima per conoscere le regole – ha detto la Prefetto -, I ragazzi imparano giocando e lo sport insieme alla scuola è uno dei modi per sottrarli alla strada. Catania ha una fortissima percentuale di dispersione scolastica, quindi un plauso a chi ha realizzato in questa struttura opportunità per fare sport e anche educazione”.
Il campo di “Città dei Ragazzi” potrebbe rientrare nell’orbita Calcio Catania SSD, come ha evidenziato la presenza del presidente rossoazzurro, Rosario Pelligra. Un patrocinio che darebbe reali possibilità ai ragazzi del quartiere di agganciarsi al mondo del professionismo, partendo dalla periferia. A margine dell’incontro il ministro Andrea Abodi ha risposto alle domande del Quotidiano di Sicilia.
L’intervista
Ministro Abodi, con l’inflazione molte famiglie hanno dovuto rinunciare alla pratica sportiva per sé e i propri figli. In che modo il Governo intende sostenere le famiglie in difficoltà?
“Lo Stato deve innanzitutto essere presente dove c’è bisogno di capire, conoscere, ascoltare e dialogare. Mi è stato detto che oggi è la prima volta che un ministro viene qui, e questo voglio già dimenticarlo perché non è una buona notizia. L’unico pensiero è trovare un modo per andare incontro alle esigenze dei ragazzi e delle ragazze e poi di conseguenza delle famiglie. Un luogo che forma per il futuro deve essere educato in primo luogo – ha detto Abodi – perché poi è difficile educare. So che questo è un quartiere difficile di Catania e questo dato è sicuramente anche frutto della lontananza delle istituzioni, a volte non si può essere presenti ovunque. Non sto qui per risolvere i problemi da solo, sono qui perché il Governo vuole dimostrare di essere vicino a questa città e ai luoghi che soffrono di più. Dobbiamo occupare gli spazi in maniera legale per non dare spazio ad altro”.
Bando “Sport e periferie”, quanto ha inciso in Sicilia?
“Questo è solo uno strumento, ma ce ne sono altri. Il compito dell’amministrazione catanese che verrà è intercettare le risorse, utilizzarle al meglio, costruendo un portafoglio di progetti e soluzioni per saper utilizzare le risorse che saranno disponibili. Sport e Periferie, vediamo cosa riusciremo a fare alla ripartenza del nuovo bando. Dobbiamo collaborare di più e lasciare il segno”.
Ministro Abodi, avete avviato un monitoraggio sullo stato di avanzamento dei progetti finanziati dal Pnrr?
“Da quando è arrivato, questo Governo ha cercato di dare un metodo alla cabina di regia. Noi ci riuniamo almeno una volta al mese e adesso c’è il ministro Raffaele Fitto che si occupa, sistematicamente, del monitoraggio del Pnrr. Stiamo cercando anche di recuperare qualche opportunità considerato che i tempi ce li siamo ritrovati già imposti. E anche le misure ce le siamo trovate imposte e con una assetto che non condividiamo. Dobbiamo recuperare spazi di operatività dalla Commissione Europea – ha detto il ministro Andrea Abodi da Catania – confidando nell’arrivo di altri soldi, magari dai riparti, perchè lo 0,35 per cento destinato dal Pnrr allo sport è oggettivamente mortificante e lo 0,15 per cento agli impianti lo è ancora di più”.
Chiara Borzì