“Partendo dal grande risultato ottenuto da Gaetano Martino nel 1955, vogliamo lanciare un messaggio di fiducia e determinazione nel proseguire il percorso di integrazione europea”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto durante la conferenza stampa che ha chiuso la riunione interministeriale ospitata in Sicilia in occasione dei 70 anni dalla Conferenza di Messina e Taormina.
Assieme ai ministri degli Esteri dei 27 stati membri, hanno partecipato all’incontro delegazioni provenienti da Albania, Macedonia del Nord, Montenegro e da altri Paesi dell’ex Unione Sovietica, tutti accomunati dall’obiettivo di entrare nella Comunità Europea.
I 70 anni della Conferenza di Messina, la riunione interministeriale a Taormina
Invitate anche Ucraina e Moldavia. “Vogliamo dimostrare grande attenzione verso questi Paesi che, dopo i Balcani, sono candidati all’ingresso nell’Unione Europea. L’Europa deve contare di più, allargarsi e diventare protagonista di pace, a partire dalla difesa dell’indipendenza dell’Ucraina”, ha sottolineato Tajani.
Durante i lavori, è stata approvata la Dichiarazione ministeriale di Taormina, intitolata “Valorizzare il passato per costruire il futuro“, alla presenza della Commissaria europea per l’Allargamento, Marta Kos.
“C’è ancora molto da fare: dobbiamo completare il mercato interno e la riunificazione del continente. Ma da Taormina lanciamo un messaggio politico positivo, condiviso dai Paesi membri e da quelli che aspirano a entrare nell’Unione: le radici del passato sono la chiave del nostro futuro”, ha dichiarato il titolare della Farnesina.
La crisi del Medio Oriente
Tajani durante la conferenza ha anche affrontato i temi della crisi in Medio Oriente. “Non sappiamo cosa accadrà, la guerra è in corso. L’Italia sostiene la de-escalation, ma l’Iran non può dotarsi dell’arma atomica: deve accettare che non può costruirla. È su questo che dobbiamo lavorare, così come per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza”, ha spiegato il ministro.
Sul possibile ingresso degli Stati Uniti a fianco di Israele nella guerra contro l’Iran il ministro Tajani ha risposto “vedremo cosa succederà” e ribadito che “l’Iran non può pensare di avere l’arma nucleare”.
Sul possibile utilizzo della base americana di Sigonella in eventuali operazioni militari, ha precisato: “No, al momento non abbiamo notizie in merito. Gli Stati Uniti non sono ancora coinvolti direttamente: eventuali decisioni spetteranno a loro nelle prossime ore o nei prossimi giorni. Per ora non ci sono indicazioni”.
Infine, il ministro ha riferito che la Farnesina è al lavoro per agevolare il rientro degli italiani da Iran e Israele: “Le nostre ambasciate si stanno attivando per facilitare la partenza dei connazionali che desiderano lasciare i due Paesi. Stiamo organizzando voli charter: i primi partiranno dall’Egitto con cittadini provenienti da Israele. Valutiamo anche partenze da Amman, in Giordania, ma restano problemi legati alla sicurezza dello spazio aereo”.
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