PALERMO – Nel 2018 il consumo di antibiotici in Italia, comprensivo degli acquisti privati, è risultato pari a 21,4 dosi al giorno per mille abitanti. Secondo i dati contenuti all’interno dell’approfondimento “L’uso degli antibiotici in Italia – Rapporto nazionale anno 2018” dell’Agenzia italiana del farmaco, circa l’85% delle dosi sono state erogate a carico del Servizio sanitario nazionale (ovvero 18 dosi al giorno per mille abitanti). Riferendoci esclusivamente agli antibiotici erogati a carico del Servizio sanitario nazionale, nell’Isola l’incidenza appare ben superiore alla media nazionale: infatti, nella nostra regione, si sale a 21 dosi giornaliere per mille abitanti.
In particolare, la Sicilia detiene la quinta incidenza di antibiotici erogati dal Ssn più sostenuta a livello nazionale: infatti, consumi superiori sono stati rilevati solo in Campania (24,7 dosi giornaliere ogni mille abitanti), Abruzzo (22,3), Calabria (21,9) e Puglia (21,8). Ad ogni modo, il ricorso esagerato agli antibiotici sembra essere prerogativa assoluta delle regioni meridionali, ad eccezione della Sardegna che mantiene valori inferiori alla media italiana (16,5 dosi giornaliere ogni mille abitanti). Al contrario, le regioni settentrionali sono contraddistinte da un uso e consumo molto più parsimonioso: infatti, si oscilla tra le 11,2 dosi giornaliere erogate dal Ssn ogni mille abitanti della Provincia autonoma di Bolzano alle 16,2 dell’Emilia Romagna, in ogni caso si tratta di valori sempre inferiori alla media nazionale.
Quanto ai costi, naturalmente in Sicilia in termini procapite risultano essere superiori rispetto alla media nazionale: infatti, si attestano pari a 15,80 euro a persona (esattamente 1,50 euro in più rispetto ai 14,30 euro spesi mediamente in Italia). Campania (21,80 euro a persona), Calabria (19 euro) e Umbria (18,90 euro) sono le regioni in cui si spende di più in termini procapite. Dall’altra parte, troviamo la Provincia Autonoma di Bolzano (8,30 euro a cranio), Friuli Venezia Giulia (10,50 euro), Valle d’Aosta (10,50 euro) e Lombardia (10,70 euro). La Sardegna è, invece, la regione con il decremento di spesa procapite più sostenuto a livello nazionale (da 13,10 euro del 2017 al 11,90 euro del 2018, pari al -9,7%).
L’eccessivo consumo di antibiotici, oltre che uno spreco di risorse economiche, rappresenta anche un vero e proprio rischio per la salute. Infatti, secondo il rapporto Sanità Ocse 2019, l’Italia è tra i Paesi europei con il maggior numero di morti da batteri resistenti agli antibiotici (più di 10.000 ogni anno), con un andamento in crescita. Gli antibiotici stanno perdendo la loro efficacia di fronte a batteri sempre più resistenti alla loro azione. La causa è l’utilizzo eccessivo e spesso non appropriato di questi farmaci, che mette a rischio la salute.
Troppo spesso gli antibiotici vengono prescritti e assunti anche in casi in cui non servono o se ne potrebbe fare tranquillamente a meno. Influenza, mal di gola, sinusite, tosse e otite nei bambini rappresentano i cinque disturbi comuni per cui gli antibiotici, nonostante siano ampiamente prescritti, non sono affatto necessari.