Il tema, ad agosto, è finito anche all'Assemblea regionale siciliana che ha varato una legge che include lo stanziamento di risorse per offrire sostegno a un settore che nell'Isola raggruppa oltre tremila persone, anche se poi il numero di coloro che riescono a vivere dalla produzione di miele è decisamente ridotto.
“Il settore apistico è stato fortemente condizionato dallo sfasamento delle stagioni”. È partendo da questo punto fermo che la Regione ha diramato un avviso rivolto agli imprenditori agricoli attivi in Sicilia, con l’obiettivo di sostenere le attività delle aziende danneggiate dalla siccità. Che la carenza di piogge e la conseguente aridità dei terreni rappresentino una minaccia per tutta la fauna, comprese le api, è un fatto assodato. Gli insetti impollinatori, infatti, risentono della riduzione delle fioriture e del nettare.
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Il tema, ad agosto, è finito anche all‘Assemblea regionale siciliana che ha varato una legge che include lo stanziamento di risorse per offrire sostegno a un settore che nell’Isola raggruppa oltre tremila persone, anche se poi il numero di coloro che riescono a vivere dalla produzione di miele è decisamente ridotto.
L’aiuto straordinario
In un contesto generale che vede la Sicilia alle prese con i cambiamenti climatici, i cui effetti negativi si ripercuotono in maniera diffusa nelle aziende agro-zootecniche, la politica sempre più di frequente è costretta a ricorrere a misure eccezionali anche sotto il fronte economico. Tuttavia, come spesso accade in questi casi, si tratta di soluzioni tampone che difficilmente possono invertire le tendenze in atto o rappresentare una soluzione a problemi che hanno cause a livelli ben superiori rispetto al territorio regionale. La legge approvata dall’Ars ad agosto prevede un fondo da 785.000 euro a cui potranno avere accesso le aziende agricole che dimostrino di essere in regola con gli adempimenti del settore.
“L’apicoltura sicilianavda tempo versa in una situazionevdi grande sofferenza, a causa delle avversità climatiche. Tali avversità si sono acuite nell’ultimo anno per la cronica condizione di insufficienza idrica”, si legge nell’avviso pubblicato dal dipartimento regionale all’Agricoltura. A danneggiare le produzioni sono le alte temperature che si registrano fino agli ultimi mesi dell’anno e il conseguente slittamento della stagione invernale. “La Sicilia è ormai caratterizzata da un andamento climatico fortemente anomalo dal punto di vista termico, con ondate di calore intense e prolungate, acutizzate dalla siccità e dalla crisi idrica ormai strutturale”, viene sottolineato.
Il documento non manca di ricordare i danni causati, sia sulla flora spontanea che sulle piante coltivate, dagli incendi, i cui effetti “inevitabilmente si ripercuotono sul ciclo biologico delle api”. A proposito dei roghi, spesso causa della distruzione di interi apiari, va ricordato come spesso, a causa del danneggiamento dei pascoli, finiscano per costringere gli apicoltori a intervenire con l’alimentazione straordinaria per garantire la stessa sopravvivenza degli sciami.
Le condizioni
Per presentare le domande di sostegno ci sarà tempo fino al 15 novembre. L’avviso è rivolto agli apicoltori professionisti, gli imprenditori del settore e le cooperative che sono registrati nella banca dati nazionali e che risultano in regola con l’obbligo di identificazione degli alveari. “I beneficiari dovranno dichiarare di possedere un laboratorio di smielatura, ovvero di avvalersi dei laboratori di smielatura delle cooperative cui aderiscono, oppure di avvalersi di soggetti terzi”, si legge nell’avviso.
La ripartizione dei fondi prevede che ogni azienda possa ricevere non più di 25.000 euro. Il calcolo del contributo seguirà un criterio che terrà conto del numero di alveari posseduti, avendo come riferimento il “censimento ufficiale della banca dati nazionale al 31 dicembre 2023 e registrati presso la stessa entro il termine del 15 luglio 2024”.
“La domanda (da presentare utilizzando il modello caricato sul sito del dipartimento Agricoltura, ndr), va inviata esclusivamente, pena la non ammissibilità, per posta elettronica certificata all’indirizzo pec dipartimento.agricoltura@certmail.regione.sicilia.it, specificando all’oggetto “Aiuto agli apicoltori iscritti all’anagrafe apistica nazionale per il ristoro delle perdite economiche registrate a causa del calo di produttività causato dalla siccità nell’anno 2024”, specifica la Regione.
“Sia solo un primo passo”
A commentare l’iniziativa della Regione è Antonino Coco, presidente dell’Associazione regionale apicoltori siciliani. “Abbiamo bussato alla porta della politica e qualcuno ci ha ascoltato. Per questo è di certo un bene che un aiuto ci sia ma le risorse stanziate sono insufficienti”, dichiara Coco contattato dal Quotidiano di Sicilia. “Il nostro auspicio è che si possa trattare di un piccolo aiuto e che la politica tutta capisca che aiutare questo settore significa aiutare l’intero comparto agricolo, perché è tramite le api che oggi avvengono le impollinazioni. Salvaguardarle significa anche evitare future carestie”, continua il presidente degli apicoltori siciliani. E in altre regioni d’Italia c’è chi sembra averlo capito. “In Friuli gli apicoltori riceveranno 70 euro ad alveare, qui da noi ipotizziamo che non si arriverà a otto euro. Per questo ribadisco che bisogna guardare al nostro comparto senza pensare al fatturato o al numero di addetti impiegati, ma tenendo a mente – conclude Coco – gli effetti a cascata che si hanno sull’ambiente”.