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Ars, il punto sull’assenteismo nella prima metà del 2025: in testa si conferma D’Agostino, secondo Sammartino

Ars, il punto sull’assenteismo nella prima metà del 2025: in testa si conferma D’Agostino, secondo Sammartino
Ars, immagine di repertorio

Nel primo semestre del 2025, l’Assemblea Regionale Siciliana registra alti livelli di assenteismo tra i deputati. In testa alla classifica resta Nicola D’Agostino.

Nella rovente estate della politica siciliana, attraversata da scandali e indagini giudiziarie la cui definitiva portata è ancora da scoprire, l’assenteismo all’Assemblea regionale siciliana si potrebbe definire l’ultimo dei problemi. Anzi, qualcuno potrebbe anche far notare che, dati i sospetti nutriti dai magistrati sulle ragioni a monte di parte delle scelte compiute dall’Aula, farsela alla larga dagli scranni sia un comportamento tutt’altro che censurabile.

Tuttavia, com’è vero che di tutta l’erba non può essere fatto un unico fascio, è altrettanto importante ragionare sul grado di partecipazione dei singoli deputati.

I dati provengono dagli uffici dell’Ars e riguardano il secondo trimestre del 2025.

Conferma in vetta

Da che il Quotidiano di Sicilia ha iniziato a seguire il rilevamento delle presenze nelle sedute in cui l’Aula è stata coinvolta in votazioni, il deputato acese di Forza Italia Nicola D’Agostino è sempre risultato quello meno partecipe. D’Agostino, che nel 2024 si era perso 40 delle 59 sedute, nel primo trimestre era stato il più assente saltando 11 appuntamenti. Le cose non sono cambiate neanche nel periodo che va da aprile a giugno: nel secondo trimestre, infatti, il deputato azzurro ha registrato 16 assenze su 23 sedute, portando il totale del 2025 a 27 assenze su 42 sedute. Ben più di una su due.
Nei primi sei mesi dell’anno risulta aver saltato più del 50 per cento delle sedute anche Luca Sammartino. Il deputato catanese leghista, nel secondo trimestre ha registrato 15 assenze che, tenendo conto delle 10 del primo, portano il totale a 25.
Al terzo posto si piazza Marianna Caronia. L’esponente palermitana di Noi Moderati, iscritta all’Ars al gruppo misto, finora ha saltato 20 sedute, delle quali undici al secondo trimestre.

Il resto della classifica

Ai piedi dell’ipotetico e per nulla invidiabile podio, troviamo due deputati: il dem Calogero Leanza e l’autonomista Ludovico Balsamo. Per entrambi il numero di assenze nella prima metà dell’anno è 19. 
Subito dietro c’è un altro deputato del Partito Democratico. Si tratta di Tiziano Spada, che ha più che doppiato le assenze del primo trimestre – cinque – aggiornando il totale a 17. La classifica prosegue con la prima deputata cinquestelle: si tratta della catanese Jose Marano, che tra primo e secondo trimestre ha saltato 15 sedute a Palazzo dei Normanni. A quota 14 c’è l’ex meloniano e oggi cuffariano Carlo Auteri, mentre a 13 altri tre esponenti del Movimento 5 Stelle: Stefania Campo, Carlo Gilistro e Cristina Ciminnisi.

Con 12 assenze nei primi sei mesi, troviamo i deputati del Pd Valentina Chinnici e Giovanni Burtone (Pd) e i colleghi di Forza Italia Bernadette Grasso e Salvo Tomarchio. Sono undici finora – di cui otto nel secondo trimestre – le sedute saltate dall’ex Sud chiama Nord e oggi Forza Italia Alessandro De Leo, mentre a quota dieci c’è Salvatore Scuvera di Fratelli d’Italia, Pippo Lombardo di Sud chiama Nord e la pentastellata Lidia Adorno.

Nove le assenze di Dario Safina (Pd) e Giuseppe Zitelli (Fratelli d’Italia), otto quelle di Margherita La Rocca Ruvolo (Forza Italia), Giuseppe Bica (Fratelli d’Italia) e Ismaele La Vardera (gruppo misto). A sette c’è Ersilia Saverino (Pd), mentre con un’assenza in meno il forzista ed ex Fdi Marco Intravaia. Cinque le assenze per il dem Fabio Venezia, mentre soltanto tre quelle di Mario Giambona (Pd) e Roberta Schillaci (M5s).

Le presenze d’ufficio

Nell’esaminare i dati sull’assenteismo all’Ars va sempre tenuto a mente che il regolamento di Palazzo dei Normanni prevede che ai deputati che abbiano un ruolo in giunta o altro ruolo di rilievo all’interno delle commissioni legislative venga riconosciuta la presenza d’ufficio. Allo stesso tempo, il conteggio non registra quali assenze siano state giustificate con motivi di salute.