L'anno passato, sala d'Ercole si è riunita circa cinque volte al mese. Il tema dell'assenteismo era finito, la scorsa primavera, al centro dell'attenzione.
Forza Italia, Mpa e Lega. Sono i partiti in cui militano i tre deputati regionali con più assenze nel 2024. I dati sono stati ufficializzati ieri con la pubblicazione, da parte degli uffici dell’Assemblea regionale siciliana, del report riguardante le sedute che si sono svolte tra ottobre e dicembre. L’anno passato, sala d’Ercole si è riunita circa cinque volte al mese. Il tema dell’assenteismo era finito, la scorsa primavera, al centro dell’attenzione, portando il Consiglio di presidenza a modificare il regolamento d’aula.
“La presenza in aula per l’approvazione di buone leggi è ciò che i cittadini si aspettano da noi. È il minimo che possiamo fare. È un dovere”, aveva dichiarato il presidente Gaetano Galvagno parlando della decisione di introdurre una sanzione da 180 euro per i deputati che disertano il voto.
Un provvedimento che, guardando il trend delle assenze registrato nei due successivi trimestri, non sembra avere inciso molto nelle scelte degli onorevoli.
Rilevamenti elettronici
“Il presente schema è stato redatto esclusivamente sulla base dei dati elaborati in modo automatico dal sistema di votazione elettronica ai sensi del Programma per la trasparenza, e pertanto non tiene conto né di eventuali cause giustificative dell’assenza (ad esempio stato di salute, gravidanza ecc.) né di altre modalità di registrazione della presenza”.
In calce alle tabelle che riepilogano le presenze dei deputati compare questa avvertenza. Il riferimento è alla scelta, che risale al 2007, di abolire il registro cartaceo di firma prevedendo che la rilevazione delle presenze avvenga tramite dispositivo elettronico. A ricordare le regole del gioco era stato a fine novembre del 2022, poche settimane dopo essere eletto presidente d’aula, Gaetano Galvagno: “La tessera consegnata a ogni deputato abilita a due funzioni – si legge nel resoconto d’aula – Da un lato, consente di effettuare le votazioni qualificate, dall’altro, la stessa permette la registrazione della presenza ai fini amministrativi: è sufficiente che il deputato, nell’arco di tempo tra l’apertura e la chiusura della seduta, inserisca la tessera nell’apposito alloggio di qualsiasi seggio senza necessità di premere alcun pulsante; il deputato sarà, quindi, considerato presente agli effetti amministrativi”, aveva chiarito l’esponente di Fratelli d’Italia, spiegando che in caso di malfunzionamento della tessera il deputato è tenuto a informare la Segreteria generale.
Il podio del 2024
Con la pubblicazione dei dati del quarto trimestre, la classifica ha registrato una novità rispetto a quanto rilevato fino a fine settembre. In testa, infatti, si è verificato un sorpasso: il meno presente in aula nel corso del 2024 è risultato il deputato acese Nicola D’Agostino. L’esponente di Forza Italia è mancato in 40 occasioni su un totale di 59 sedute, più di due volte su tre.
Al termine del terzo trimestre, D’Agostino era fermo a 30 assenze, a cui se ne sono aggiunte altre dieci tra ottobre e dicembre. Il dato ha fatto sì che il forzista abbia superato il catanese Ludovico Balsamo, l’ex deputato di Sud chiama Nord passato in estate con l’Mpa. Balsamo, che a fine settembre guidava la classifica con 32 assenze, nell’ultimo trimestre ha saltato l’aula soltanto cinque volte concludendo l’anno, al secondo posto, a quota 37.
Sul gradino più basso del podio c’è il leghista Salvatore Geraci, anche lui ex deluchiano, passato alla corte di Salvini nel 2023. Geraci, che è sindaco di Cerda (Palermo), è stato assente per 29 volte, di cui le ultime sei tra ottobre e dicembre.
Il resto della classifica
Proseguendo nella graduatoria troviamo Margherita La Rocca Ruvolo. Anche lei di Forza Italia, oltre a svolgere il ruolo di deputata regionale, La Rocca Ruvolo dal 2016 è prima cittadina di Montevago, in provincia di Agrigento. All’Ars nel 2024 è stata assente in 24 occasioni, di cui sette nell’ultimo trimestre. Chiudono a quota 21 assenze il deputato siracusano Riccardo Gennuso (Forza Italia) e il catanese Luca Sammartino (Lega). Nel caso di Sammartino, il dato del primo trimestre risente delle presenze d’ufficio assegnate per regolamento ai deputati che svolgono ruoli di giunta – Sammartino è stato assessore all’Agricoltura, fino alle dimissioni seguite per il coinvolgimento nell’inchiesta giudiziaria Pandora – o compiti di rilievo, come nel caso delle presidenze di commissione.
Un discorso simile può essere fatto anche per Giusy Savarino (Fratelli d’Italia), da agosto assessora al Territorio e fino ad allora assente per 18 volte.
In assenza di incarichi particolari, la partecipazione della cinquestelle Jose Marano è stata fotografata nella sua interezza nel corso dell’anno: la deputata di Misterbianco, in provincia di Catania, ha collezionato 19 assenze, sei delle quali negli ultimi tre mesi dell’anno. Seguono Bernadette Grasso (Forza Italia) con 17 assenze e Salvatore Giuffrida con 16. Nel caso di quest’ultimo va specificato che le assenze fanno riferimento al periodo che va da fine febbraio a dicembre, considerato che Giuffrida – eletto con Sud chiama Nord e poi iscrittosi al gruppo della Democrazia Cristiana – è arrivato all’Ars in seguito alla decadenza di Davide Vasta per poi, due mesi fa, cedere a propria volta il seggio a Santo Primavera, alla fine di una lunga querelle nei tribunali.
Subito fuori dalla top ten, si sono piazzati CarloAuteri (gruppo misto, dopo l’uscita da Fratelli d’Italia) con 15 assenze e CalogeroLeanza, il più giovane – trent’anni compiuti a dicembre – tra i deputati di sala d’Ercole. L’esponente del Pd – figlio di Vincenzo Leanza, per due volte presidente della Regione Siciliana nell’era in cui non era stata ancora introdotta l’elezione diretta – ha chiuso l’anno con 14 assenze, quasi una ogni quattro sedute.