La lunga giornata storica dell’ARS ed il voto finale sul Ddl anti crack

L’Ars e la lunga giornata per il voto finale sul Ddl anti crack

L’Ars e la lunga giornata per il voto finale sul Ddl anti crack

Mauro Seminara  |
mercoledì 25 Settembre 2024

La formalità del voto finale rinviato dopo l’approvazione dell’articolato ha creato confusione ma adesso il Ddl anti crack è legge della Regione Siciliana. Schifani presente al voto unanime dell’aula

La legge anti crack è stata approvata dal parlamento siciliano, ma anche no. Legittima una eventuale confusione nei lettori che questa mattina si saranno chiesti se il tanto atteso Ddl è stato approvato oppure no. In effetti, ieri è stato approvato tutto l’articolato di quel disegno di legge tanto condiviso tra le parti – maggioranza ed opposizione tutta – che a Sala d’Ercole è arrivato anche privo di emendamenti se non un paio anch’essi approvati dall’aula ad occhi chiusi.

Il dibattito acceso da Gaetano Galvagno

Quindi il Ddl è stato approvato, si chiederanno i lettori? No, perché approvato l’articolato mancava solo la formalizzazione con il voto sul Ddl in toto, e questo non c’é stato. Anzi, sul voto si era anche aperto un acceso dibattito cui il presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, ha messo un punto – o una virgola – spostando il dibattito nel suo ufficio per una consultazione dei capigruppo. Ma solo dopo aver perorato le istanze della maggioranza sull’opportuno “garbo istituzionale” con cui veniva richiesto il rinvio del voto dagli “uomini del presidente”.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

La consultazione nell’ufficio del presidente Galvagno non è durata poco, come ci si poteva aspettare, ed al termine la rituale formula sulla unanimità non è stata usata perché di fatto si è proceduto con un voto tra capigruppo ed il risultato è stato di maggioranza per il rinvio ed opposizione che ha tenuto a far sapere di essere contraria e così essersi espressa. Ddl “approvato”, società civile che ne è stata promotrice e in parte anche redattrice presente, tutti pronti a festeggiare, ma i lavori non si concludono e l’ARS torna a riunirsi in seduta comune mercoledì pomeriggio, quando il calendario lavori non prevedeva seduta. Questo perché mancava il presidente della Regione, Renato Schifani, impegnato a Roma per un incontro ministeriale.

La delusione di Ismaele La Vardera

A seduta chiusa con rinvio per il solo voto finale, Ismaele La Vardera, in prima linea sul Ddl dalla sua genesi, ha commentato con i giornalisti la propria delusione e quella delle persone eccezionalmente presenti in aula. Così il deputato di Sud chiama Nord: “Oggi avremmo potuto scrivere una pagina importante per la storia di questo parlamento, ma dobbiamo rimandare questa gioia a domani perché l’imperatore Schifani oggi aveva un altro impegno a Roma e voleva essere presente alla votazione finale, nonostante la data di oggi sia stata stabilita settimane fa”. Pur avendo rivolto più di un plauso al presidente Schifani alla notizia delle risorse che la Presidenza della Regione aveva stanziato per sostenere l’attuazione della legge, alla fine l’amarezza ha avuto il sopravvento.

L’intervento di Roberta Schillaci sulla vicenda

Amarezza anche da parte della deputata Roberta Schillaci, a nome del gruppo Movimento 5 stelle all’ARS, a seguito del rinvio sul voto finale: “La legge sul crack andava approvata oggi per dare un segnale forte alla società e per rispetto dei familiari di coloro che hanno avuto a che fare con questo terribile flagello e delle associazioni presenti in aula, a cui va parte del merito di questo ddl”. Anche Schillaci sottolinea però il merito dell’intervento finanziario voluto da Palazzo d’Orleans: “Nonostante siamo consapevoli della sensibilità sul tema del presidente della Regione, che ha capito la grande emergenza e l’importanza del problema, stanziando risorse di gran lunga superiori rispetto a quelle precedentemente in campo – dice Schillaci – non possiamo che rammaricarci del rinvio. In capigruppo le opposizioni hanno votato compatte per approvare oggi la legge mentre i gruppi di maggioranza hanno votato per rinviare a domani il voto finale”.

In attesa della formalizzazione con il voto finale programmato per le 15 di oggi 25 settembre, malgrado il volo di ritorno da Roma del presidente Schifani non consentisse tale appuntamento, la deputata pentastellata ha ribadito quanto già affermato nel corso dell’intervento in aula di ieri: “Dopo l’ok alla legge, con l’intergruppo di cui faccio parte presseremo per ottenere al più presto i relativi decreti attuativi”. Ragionevole proposito, quello di Schillaci, per un Ddl che propone articolate linee guida ed impegni di collaborazione e condivisione del fenomeno dilagante del crack tra tre assessorati e svariati dipartimenti. Di fatto, applausi al Ddl ed al presidente Schifani vanno bene per un brevissimo momento di festa. Poi, senza decreti attuativi, il Ddl non servirà a nulla e nessuno ne beneficerà.

Catanzaro: “Schifani si ricorda solo ora di presentarsi in aula”

Non è da meno in fatto di critiche severe al presidente della Regione, motivo del rinvio del voto finale, il capogruppo del Partito democratico all’ARS Michele Catanzaro all’esito del voto in capigruppo sul voto finale posticipato: “Il presidente della Regione si ricorda solo in questi momenti di presentarsi in aula; quando su temi come autonomia differenziata, siccità e sanità è risultato assente. Domani, invece, pensando di raccogliere gli applausi del parlamento, ha deciso di presentarsi”. Catanzaro, come altri parlamentari di altri gruppi, non fa sconti a Schifani, sulla pretesa di presenza al voto finale sul Ddl anti crack, per via del confronto negato all’aula su richieste cogenti circa temi caldi ed urgenti, cui il governatore si è sempre sottratto: “Starà mezz’ora e poi andrà via, da essere rappresentante dei parlamentari è diventato un presidente che sbeffeggia il parlamento”.

Gli slittamenti di orario e l’arrivo di Renato Schifani in aula

Nel frattempo, malgrado le critiche ed in certi casi anche le accuse, gli impegni istituzionali di Renato Schifani non hanno consentito il voto finale alle 15, orario rituale di convocazione dell’aula, e neanche alle 16:45, orario ipotetico di ripresa lavori dopo la immediata sospensione della seduta. Alle 17:30 di apertura seduta, all’Assemblea Regionale Siciliana, neanche l’ombra. Un pomeriggio intero dedicato ad una formalità. Una formalità che pare sfuggire anche quando, pochi minuti alle 18, l’aula riprende la seduta temporeggiando con interventi brevi dei deputati Burtone, Marchetta, De Leo, Castiglione e Assenza. Si temporeggia. Poi l’intervento di La Vardera, e nel frattempo, alle 18, fa il suo ingresso in aula il presidente Renato Schifani.

L’assistenza ai disabili nelle scuole l’altro tema affrontato

La Vardera, definendo un evento la presenza di Schifani in aula, ha approfittato della presenza del presidente della Regione per chiedere lumi, se pur fuori tema, sulla questione dell’assistenza ai disabili nelle scuole. “Concordo con il collega La Vardera: oggi è un giorno importante”, ha esordito il capogruppo dem all’ARS Michele Catanzaro intervenendo dopo La Vardera. “Un giorno reso ancor più importante dall’apparizione del presidente Schifani in aula”. Tra frecciate e ordini del giorno, senza che il presidente della Regione abbia preso la parola in Sala d’Ercole, alle 18:20 il Ddl 551 è stato approvato all’unanimità istituendo una legge regionale prima in Italia e che potrebbe vedere emulazioni in altre regioni.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017