Arte, il sogno dei due cavalli alati alla foce del fiume Ippari - QdS

Arte, il sogno dei due cavalli alati alla foce del fiume Ippari

redazione web

Arte, il sogno dei due cavalli alati alla foce del fiume Ippari

mercoledì 18 Dicembre 2019

Arturo di Modica, ottant'anni, che trent'anni fa realizzò il notissimo "Toro di Wall Street" vorrebbe donare il gruppo scultoreo alla sua città natale, Vittoria, nell'Ibleo. Nel progetto un museo all'aperto e una scuola internazionale di scultura

Dopo il “Toro’ di Wall Street”, Arturo di Modica, lo scultore siciliano che il 16 dicembre del 1989 piazzò la scultura in bronzo diventata il simbolo della Borsa di New York sotto lo sguardo distratto dei poliziotti della Grande Mela, sogna “di posizionare due grandi cavalli alti quaranta metri sulle sponde del fiume Ippari, che attraversa Vittoria e sfocia nel mare Mediterraneo.

“Un progetto ambizioso”, dice Di Modica, che ha ottant’anni e tanta voglia di stupire ancora con una nuova opera proprio nella sua città natale, Vittoria, nel Ragusano.

Lo scultore ha ricordato quel giorno di trent’anni fa. In quel periodo di grossi cambiamenti economici e finanziari, Arturo Di Modica decise d’irrompere sulla scena di New York, collocando il “charging bull” di fronte alla sede centrale della Borsa americana, divenuta successivamente motivo di pellegrinaggio per molti turisti.

Il toro in bronzo simboleggia la tendenza al rialzo della borsa ed è una sorta di talismano per gli operatori finanziari americani, perché dopo quella notte l’economia statunitense conobbe un’impennata.

Quell’imponente scultura è un simbolo ormai dell’America finanziaria e vincente.

Lui ci mise tre anni per realizzarla: pesa 3,2 tonnellate.

Poi ne ha fatto altre copie su commissione che ha piazzato ad Amsterdam, Seul e Shanghai di fronte i palazzi delle borse.

“La scultura simboleggia ottimismo, vigore e ripresa”, dice lo scultore italo-americano, sorpreso dal successo. Lui continua a fare la spola tra Vittoria e New York, con sogno nel cassetto: far rinascere’la sua città natale realizzando un grande museo a cielo aperto.

“Il progetto è ambizioso – racconta Arturo Di Modica – ma io sono abituato a pensare in grande. Nella tenuta che ho acquistato nascerà una scuola internazionale di scultura, uno studio, un laboratorio, un teatro, due musei archeologici, una piazza delle primizie dedicata a tutti i lavoratori della terra”.

“Poi il sogno – ha concluso – è quello di posizionare due grandi sculture che rappresentano due cavalli. Vittoria deve rinascere partendo dall’arte perché ha tutte le potenzialità per poter diventare centro internazionale di scambi culturali e meta di viaggiatori”.

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