Dai vertici della sanità locale un appello ai cittadini per rispondere al fabbisogno del territorio. L’accesso alle strutture dedicate viene gestito secondo le disposizioni ministeriali
AGRIGENTO – “Nelle prime settimane di quarantena, i donatori sono venuti numerosi e ciò ha permesso di aiutare chi ne aveva bisogno e di ricostituire le scorte. Ma il sangue donato può essere conservato per un periodo di tempo limitato: ecco perché servono sempre nuove donazioni”. Questo l’appello lanciato da Filippo Buscemi, direttore dell’Unità operativa di Medicina trasfusionale del presidio ospedaliero San Giovanni di Dio di Agrigento.
Un invito, quello di Buscemi, nei confronti di tutti i donatori e quanti sentono il desiderio di dare il proprio contributo a compiere un gesto di altruismo per fronteggiare il continuo fabbisogno di sangue.
“Nell’ospedale di Agrigento – ha sottolineato ancora il responsabile di Medicina trasfusionale – i pazienti affetti da Covid-19 non sono frequenti e, quando sono diagnosticati, sono indirizzati ai presidi ospedalieri dotati di reparti di Malattie infettive individuati dall’assessorato regionale della Salute. Invece continuano a essere assistiti i pazienti che hanno bisogno di interventi chirurgici d’urgenza, per esempio per fratture di femore o interventi all’addome, e i pazienti oncologici e talassemici. Per queste persone la trasfusione di sangue è il principale salvavita”.
“Quindi – ha evidenziato Buscemi – in ospedale il sangue continua a essere necessario ogni giorno per molti pazienti. I donatori in buona salute possono prenotarsi presso il Centro trasfusionale di Agrigento ai seguenti numeri: 0922/442285, 0922/442286 (dalle ore 8 alle 12) o 0922/442268 (dalle ore 12 alle 20). La donazione avviene nel pieno rispetto dei requisiti di sicurezza. I donatori, infatti, dopo essere stati contattati telefonicamente per accertare il buono stato di salute, sono invitati a prenotare la donazione a un orario preciso in modo da garantire il distanziamento. In altri termini, si dona uno per volta a un intervallo di almeno venti minuti, accedendo al centro trasfusionale direttamente dall’entrata del Cup-Poliambulatori, nel retro dell’ospedale, entrata dedicata quasi esclusivamente ai donatori”.
“Per recarsi in ospedale, attenendosi alle disposizioni ministeriali – ha concluso Buscemi – bisogna portare con sé l’autocertificazione specificando la motivazione ‘Donazione di sangue’. La donazione è infatti autorizzata e viene successivamente certificata”.