Catania, donazioni di sangue in calo, appello della Fratres - QdS

Catania, donazioni di sangue in calo, appello della Fratres

Melania Tanteri

Catania, donazioni di sangue in calo, appello della Fratres

venerdì 20 Marzo 2020


Intervista al responsabile etneo Salvo Consoli: “Non c’è alcun pericolo, la procedura è sicura”

CATANIA – Donare sangue e continuare a donarlo. È l’appello che lancia il responsabile della Fratres di Catania, Salvo Consoli, relativamente al calo delle donazioni registrate nelle ultime settimane. Una conseguenza diretta della fobia che ha scatenato il nuovo coronavirus, ma anche delle direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte che obbligano tutti a stare a casa.

Uscire di casa per andare a donare il sangue è tra gli spostamenti di necessità inclusi nelle ultime restrizioni decise dal governo per contrastare l’epidemia. Si può uscire per fare del bene – sostiene Consoli. Anzi occorre farlo perché, nonostante sia in atto un’epidemia e quindi una grande emergenza sanitaria, la richiesta resta alta. Se si verifica un incidente o serve una trasfusione, per i talassemici, il sangue serve sempre” – continua il responsabile della Fratres. Secondo cui, uno dei motivi scatenanti che avrebbe contribuito al calo del 10 per cento delle donazioni nell’ultimo periodo, sarebbe proprio il fatto che i centri per le trasfusioni a Catania si trovano solo all’interno di strutture ospedaliere. Per la precisione dell’azienda Cannizzaro, del Policlinico e del Garibaldi-centro.

Il coronavirus sta colpendo duramente il sistema sangue – ribadisce: molti donatori, sull’onda delle notizie che circolano, per prudenza, preferiscono non presentarsi, ma la richiesta non diminuisce. Eppure non c’è alcun pericolo – assicura: la procedura è completamente sicura e sono state subito attivate tutte le disposizioni del Ministero. Ci si reca al centro, si effettua lo screening e tutto avviene nel massimo rispetto delle norme ministeriali”.

Dopo i tanti appelli alla donazione dei giorni scorsi, comunque, l’afflusso dei donatori è tornato a crescere. Ma l’attenzione resta alta. “Donare sangue salva la vita – insiste. I grandi interventi, dove possibile, sono stati rimandati, ma chi vive quotidianamente solo grazie al sangue donato è esposto a grandi rischi – sottolinea: pensiamo ai malati oncologici, agli emofiliaci e a tutti quelli con patologie che richiedono trasfusioni o l’assunzione di farmaci derivati dal sangue”.

Consoli evidenzia poi un altro aspetto della donazione del sangue: non solo quello di sostenere che ha bisogno. Chi dona tiene sotto controllo anche la propria salute – conclude – analisi specifiche e frequenti Infatti sono importanti per tenere sotto controllo il nostro stato”.

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