L’Asp Enna avvia la Campagna antinfluenzale 2023/2024 - QdS

L’Asp Enna avvia la Campagna antinfluenzale 2023/2024

L’Asp Enna avvia la Campagna antinfluenzale 2023/2024

sabato 14 Ottobre 2023

Sottoscritto un apposito protocollo d’intesa tra management dell’Asp e medici convenzionati. L’iniziativa ha come target principale bambini, anziani, soggetti fragili, donne in gravidanza e sanitari

ENNA – Il management dell’Azienda sanitaria provinciale – composto da Francesco Iudica il qualità di commissario straordinario, Sabrina Cillia come direttore amministrativo ed Emanuele Cassarà con l’incarico di direttore sanitario – ha sottoscritto con i medici convenzionati il protocollo d’intesa per la Campagna antinfluenzale 2023/2024, stilato con il contributo operativo dell’Unità operativa complessa Epidemiologia e Statistica sanitaria, diretta da Franco Belbruno e di Giuseppe L’Episcopo, referente aziendale della Campagna di vaccinazione antinfluenzale 2023/2024 per i rapporti tra l’Asp di Enna, i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta.

I cittadini aventi diritto sono bambini, soggetti ultrasessantenni, soggetti a rischio per patologie croniche debilitanti (diabete, malattie immunitarie, cardiovascolari, respiratorie croniche), donne durante tutta la gravidanza, medici e gli altri operatori sanitari, personale addetto a servizi pubblici di primario interesse collettivo (forze dell’ordine, vigili del fuoco ecc…) e categorie di lavoratori (veterinari, allevatori, macellai, trasportatori di animali vivi ecc…). Essi possono recarsi negli ambulatori dei Medici di medicina generale, dei Pediatri di libera scelta e negli ambulatori vaccinali territoriali per effettuare gratuitamente le vaccinazioni.

Negli ambulatori vaccinali dell’Asp saranno garantite, inoltre, le vaccinazioni di coloro i cui medici non avessero aderito alla campagna vaccinale e di coloro che sono temporaneamente presenti sul territorio dell’Asp e senza scelta del medico.

“L’influenza con le sue complicanze – hanno evidenziato dall’Asp – si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale e rappresenta un serio problema di Sanità pubblica e una rilevante fonte di costi diretti (spese sanitarie) e indiretti (assenze dal lavoro) per l’attuazione delle misure di controllo, della gestione dei casi e delle complicanze della malattia. In correlazione al Sars Cov 2, oltretutto, vaccinarsi contro l’influenza permette anche una semplificazione della diagnosi e della gestione dei casi sospetti a causa della sintomatologia sovrapponibile con il Covid-19. Una protezione in più per il Coronavirus, in quanto un soggetto già indebolito dall’influenza potrebbe riscontrare conseguenze più serie nel contrarre successivamente la malattia Covid-19”.

Gli obiettivi della campagna vaccinale stagionale contro l’influenza, che può essere abbinata alla vaccinazione antipneomococcica, anti Herpes Zoster e antidifterite, tetano e pertosse, sono la riduzione del rischio individuale di malattia, ospedalizzazione, morte e la riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mortalità; tali obiettivi possono essere raggiunti se c’è una copertura vaccinale totale minima di almeno il 75% e desiderabile del 95% per evitare la circolazione del virus. Un aspetto indifferibile per il loro conseguimento è l’incremento dell’adesione alla vaccinazione del personale sanitario al fine di non diventare un possibile veicolo di infezione per i pazienti ricoverati in ospedale e per gli ospiti di residenze per anziani.

“La prevenzione dell’influenza – ha sottolineato il dottor Belbruno – va fatta soprattutto vaccinandosi. Si raccomanda di praticare sempre le misure di igiene e protezione individuale: lavaggio delle mani, buona igiene respiratoria, coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale, uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari”.

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