Asp Enna, ripresi lavori per Terapia intensiva neonatale - QdS

Asp Enna, ripresi lavori per Terapia intensiva neonatale

Fabrizio Giuffrida

Asp Enna, ripresi lavori per Terapia intensiva neonatale

Fabrizio Giuffrida  |
venerdì 01 Marzo 2024

Secondo il cronoprogramma, il nuovo reparto dell’ospedale Umberto I sarà pronto entro il mese di luglio. L’intervento prevede anche due aree di degenza centrale, un locale hi-tech e una zona di attesa parenti

ENNA – Hanno preso nuovamente il via nei giorni scorsi i lavori che, secondo il cronoprogramma stabilito dall’Azienda sanitaria provinciale, consentiranno entro il prossimo mese di luglio l’apertura della nuova Unità di Terapia intensiva neonatale all’interno dell’Ospedale Umberto I.

L’inaugurazione degli interventi è avvenuta alla presenza del commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale ennese, Mario Zappia, del direttore sanitario Emanuele Cassarà, del responsabile unico del procedimento Salvatore Cordovana e di Stefania Baudo, legale rappresentante dell’impresa esecutrice Sb Engineering Srl, consorziata del Consorzio Caec.

Nello specifico, come reso noto dai vertici sanitari ennesi, “l’intervento consiste nella modulazione di aree funzionali e razionalizzazione dei percorsi di attraversamento con la realizzazione di 14 posti letto di cui cinque in terapia intensiva, sette in terapia sub intensiva, uno nell’isola neonatale e uno in isolamento”.

In particolare, sono previste due aree di degenza centrale, completa delle attrezzature del reparto di Terapia intensiva e semintensiva, degli impianti tecnologici di servizio e degli spazi funzionali al reparto sia dal punto di vista logistico che dal punto di vista delle aree dedicate all’utenza, quali una zona di attesa parenti e un locale hi-tech con monitor per il monitoraggio dei piccoli pazienti.

“All’interno della terapia semintensiva – hanno aggiunto dall’Asp – sarà predisposta un’area destinata all’isola neonatale, ambiente idoneo per favorire l’adattamento feto-neonatale, la stabilità termica, respiratoria, cardiocircolatoria e metabolica, così come fornire il monitoraggio e l’osservazione continuativa del neonato in difficoltà o con fattori di rischio rilevanti”.

Come sottolineato ancora dall’Azienda sanitaria provinciale, “la nuova distribuzione delle aree funzionali è frutto di un attento studio legato alla compartimentazione delle aree, che consentirà di controllare gli spostamenti dei possibili vettori all’interno della struttura e tra la struttura e l’ambiente esterno. Particolare attenzione è stata volta alla configurazione degli impianti tecnologici con gas medicali, rivelazione incendi e diffusione sonora (Evac)”.

Un investimento importante, dunque, pensato in particolare per ampliare l’offerta formativa nei confronti dei piccoli pazienti e delle famiglie che rientrano nei vari centri coperti dall’offerta sanitaria locale.

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