Maletto, decadenza di quattro consiglieri di minoranza

Assenteismo ingiustificato nel Comune di Maletto: esplode il caos e interviene la Polizia

Assenteismo ingiustificato nel Comune di Maletto: esplode il caos e interviene la Polizia

Simone Olivelli  |
lunedì 27 Maggio 2024

Un pronunciamento, arrivato venerdì scorso nel corso di una seduta contraddistinta da tensioni

I riferimenti alla giurisprudenza, e la richiesta di attenersi a essi fatta non solo dai diretti interessi ma anche dall’assessorato regionale agli Enti locali, non sono bastati. A Maletto il Consiglio comunale ha decretato la decadenza dei quattro esponenti di minoranza.

Un pronunciamento, arrivato venerdì scorso nel corso di una seduta contraddistinta da tensioni, formalmente dettato da motivazioni di carattere burocratico, legate al presunto assenteismo ingiustificato da parte dei consiglieri, ma che si fa fatica a non ricondurre alla posizione assunta dall’opposizione dopo la notizia del coinvolgimento del sindaco Giuseppe Capizzi nell’inchiesta sulla corruzione nella struttura commissariale per il contrasto al rischio idrogeologico. Nell’indagine, infatti, Capizzi veste il ruolo di imprenditore corruttore – così come ammesso davanti ai magistrati della procura di Messina e agli investigatori della guardia di finanza – di Maurizio Croce, il super-burocrate per anni alla guida della stazione appaltante più importante della Sicilia. 

A fronte delle accuse, i consiglieri Maria Foti, Pippo De Luca, Luca Saitta e Vincenzo Cutraro hanno prima invocato le dimissioni di Capizzi e poi, davanti al rifiuto, indetto uno sciopero in Consiglio comunale

Maletto, l’iter di decadenza dei consiglieri

Le assenze – una a marzo e una ad aprile – hanno però fatto scattare il procedimento di decadenza, avviato dalla presidente del Consiglio comunale Michela Gambino richiamando quanto previsto dallo Statuto comunale. Quest’ultimo prevede che il consigliere che non partecipi per tre volte di seguito alle sedute consiliari o si assenti in maniera ingiustificata a tre assemblee nel corso dell’anno solare perda il seggio. A tal proposito, a ognuno dei quattro consiglieri è stata contestata l’assenza di giustificazioni valide per sedute svoltasi nei mesi precedenti alla protesta.

A nulla sono valse le spiegazioni fornite dal gruppo SiAmo Maletto – c’è chi ha presentato referti sanitari di stretti parenti, chi documenti comprovanti l’impossibilità di presenziare per importanti impegni di lavoro –, per la presidente del Consiglio i motivi per sottoporre la proposta di decadenza ci sarebbero stati tutti. L’epilogo è arrivato venerdì: l’aula ha votato l’espulsione di Foti, De Luca, Saitta e Cutraro e, contestualmente, l’ingresso di coloro che andranno occupare gli scranni vacanti, ovvero i neo-consiglieri Mario Puglisi, Domenico De Gennaro, Maria Bonina e Valentino Cairone.

Decadenza dei consiglieri a Maletto, l’intervento delle forze dell’ordine

Che la seduta di venerdì potesse essere ad alta tensione era prevedibile. L’ordine del giorno, d’altra parte, non era dei soliti. Difficilmente alla vigilia ci si sarebbe potuti aspettare che sarebbe stato necessario l’intervento della forza pubblica per sedare gli animi.

“Poco dopo aver concluso il mio intervento, in cui non ho fatto altro che ribadire i motivi per cui la nostra protesta politica rappresentava una giustificazione per le nostre assenze di fine marzo e aprile, e avere specificato che rimaniamo fermamente convinti che Capizzi non possa continuare a guidare l’amministrazione comunale di Maletto la cui immagine è stata danneggiata dall’inchiesta giudiziaria che lo riguarda – dichiara il consigliere Pippo De Luca al Quotidiano di Sicilia – alcune delle persone presenti in aula hanno tentato di aggredirmi fisicamente”. Il contatto è stato evitato grazie all’intervento delle forze dell’ordine: “C’erano polizia, carabinieri e vigili urbani ed è grazie a loro che l’aggressione è stata evitata”, va avanti De Luca. 

Decadenza dei consiglieri a Maletto, la nota dell’assessorato

Nei giorni che hanno preceduto la seduta di consiglio comunale, i componenti del gruppo SiAmo Maletto avevano scritto in prefettura e all’assessorato regionale agli Enti locali, per denunciare quanto stava accadendo. 

Dalla Regione, il 22 maggio, una nota della dirigente Monica Tardo ha sottolineato il carattere “irrituale” di un ordine del giorno contenente anche la surroga dei consiglieri comunali decaduti e il giuramento dei consiglieri subentranti, come a dare “per scontato che il procedimento avviato debba concludersi con la decadenza”.

La stessa Tardo, citando alcuni pronunciamenti della giustizia amministrativa, aveva ricordato la necessità di tenere a mente “gli aspetti garantistici della procedura devono essere valutati con la massima attenzione anche per evitare un uso distorto dell’istituto come strumento di discriminazione nei confronti delle minoranze”, in quanto così come ribadito dal Consiglio di Stato in una sentenza “la decadenza si tradurrebbe in una alterazione della rappresentanza quale emersa dal voto popolare”.

Dal canto proprio la presidente del Consiglio comunale Michela Gambino ha replicato all’assessorato: “Ritengo opportuno precisare che la surroga dei consiglieri comunali, da intendersi solo eventuale – si legge in una nota del 23 maggio, visionata dal Quotidiano di Sicilia – è stata inserita tra i punti all’ordine del giorno perché così viene espressamente previsto dallo statuto e dal regolamento comunale. Rappresento che anche chi mi ha preceduto si è trovato a convocare un consiglio volto alla decadenza di alcuni consiglieri comunali”. Gambino ha allegato alla nota l’ordine del giorno di un consiglio comunale del 2022. Tra le proposte di decadenza anche quella nei confronti di Giuseppe Capizzi, l’attuale sindaco che all’epoca sedeva tra i banchi dell’opposizione. Anche in quel caso a Capizzi erano state contestate le assenze dall’aula, ma il Consiglio decise di accogliere le giustificazioni fornite salvandogli il seggio.

Decadenza dei consiglieri a Maletto: “Andremo in procura”

Dopo la votazione della decadenza, i quattro consiglieri di SiAmo Maletto hanno intenzione di andare avanti. Scontato il ricorso al Tar, l’idea è quella di andare anche in procura. “Denunceremo tutto. Per noi ci sono profili penali in quello che è accaduto. Chiunque si è prestato a questa azione dal chiaro sapore di vendetta politica, ne dovrà rispondere alla giustizia”.

Il Quotidiano di Sicilia ha contattato la presidente del Consiglio comunale di Maletto, Michela Gambino, senza però ricevere risposta.

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